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‘Nutrici’, la Banca del Latte per bimbi prematuri: le mamme possono donare quello in eccesso

Nonostante il passare dei secoli e l’avanzare delle nuove tecnologie, il latte materno resta l’alimento migliore per i neonati durante i primi mesi di vita. ‘Nutrici’ è il nome della Banca del Latte nella quale verrà conservato tutto quello che le mamme decideranno di donare ai bambini nati prematuramente.

‘Nutrici’, una parola dal duplice significato: da una parte è il termine che designa le donne che si occupano dei bambini di altre mamme, dall’altra è la richiesta di tutti quei bimbi nati prematuramente che necessitano di un aiuto per sopravvivere. Proprio in virtù di entrambi i significati, ‘Nutrici’ è il nome che è stato assegnato alla nuova Banca del Latte della clinica Mangiagalli – Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.

Il messaggio che si cerca di far passare supera i confini regionali: invitare le mamme di tutta Italia a donare il latte in eccesso, così da contribuire al nutrimento degli oltre 35mila bambini che nascono prematuramente ogni anno in Italia. Questi piccoli sono particolarmente fragili e molte volte non riescono nemmeno ad attaccarsi al seno della mamma. Assumere il latte tirato da altre donne permetterebbe loro di ricevere i nutrienti necessari a creare le prime difese immunitarie, contrastare l’insorgenza di infezioni ed impedire il manifestarsi di patologie intestinali (LEGGI ANCHE: ALLATTAMENTO AL SENO: SCOPERTI NUOVI BENEFICI ANCHE PER LA MAMMA, NON SOLO PER IL BEBÈ).

Per una mamma, donare il latte non leva nulla al proprio figlio: è sufficiente munirsi di tiralatte e raccogliere la quantità in eccesso che altrimenti andrebbe sprecata. Il centro Nutrici è dotato di ogni ausilio: a chiunque desideri collaborare viene dato un tiralatte e viene garantito l’intervento dello Human Milk Link (un servizio attivo a Milano dal 1 ottobre 2015) per il ritiro a domicilio del prezioso liquido. Per diventare donatrice bisogna compilare un questionario, sostenere un colloquio con un medico e sottoporsi alle analisi del sangue. Se i 3 step daranno esiti positivi, la neomamma comincerà a donare e potrà farlo fino al dodicesimo mese dopo il parto. La struttura di Milano è l’ultima in ordine di tempo ma fortunatamente non è l’unica sul territorio nazionale (ce n’è una in quasi ciascuna regione dello stivale). Sfruttare tali risorse può salvare la vita ad un neonato e per questo l’invito sollevato è stato unanime: donate.

Photo credits Facebook

Raffaella Mazzei

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Raffaella Mazzei

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