Malattie vascolari: MicroVast è la capsula italiana che pulirà i vasi sanguigni

Le malattie vascolari sono causate dalla presenza di placche aterosclerotiche che si formano nei vasi sanguigni e ostacolo il passaggio del sangue. Un progetto 100 per cento made in Italy userà delle capsule per risolvere il problema alla radice.

Le malattie vascolari derivano da una cattiva circolazione del sangue. La causa principale di questo malfunzionamento è la formazione di placche aterosclerotiche nei vasi sanguigni, le quali causano un restringimento dei vasi ed impediscono così il regolare flusso. I motivi che portano alla loro presenza nel corpo sono moltissime: genetica, fumo, alcuni tipi di diabete, ipertensione, obesità, una vita troppo sedentaria, l’uso eccessivo di alcol, infezioni e alcune malattie croniche quali ad esempio quelle renali o l’artrite reumatoide. La lista è lunga e comunque non completa: facile capire che le malattie vascolari finiscono col complicare la vita di una percentuale molto alta di individui.

Un progetto particolarmente ambizioso (100 per cento made in Italy) promette di risolvere il problema in modo efficace e per nulla invasivo. Si tratta di MicroVast, una capsula realizzata dall’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e l’Università di Pisa. L’investimento è stato a dir poco ingente: il totale della spesa sostenuta dalla Fondazione Pisa è stata di ben 1,5 milioni di euro. Questa tecnica è in assoluto tra le più ambiziose e tecnologiche nel campo della robotica medica (LEGGI ANCHE: ALZHEIMER, NUOVA CURA: A PULIRE IL CERVELLO SARÀ UNA CAPSULA SOTTOCUTANEA) e i primi risultati sono stati più che incoraggianti.

Malattie vascolari: MicroVast è la capsula italiana che pulirà i vasi sanguigni

Nella pratica, la capsula navigherà nei vasi sanguigni guidata a distanza da una piattaforma robotica. Il suo scopo sarà quello di liberare delle particelle magnetiche e delle micro-bolle per distruggere appunto le placche aterosclerotiche. Queste saranno attaccate da ultrasuoni focalizzati, mentre eventuali frammenti verranno recuperati tramite ancoraggio magnetico. Ma non finisce qui: questa terapia ultra-tecnologica prevede anche il rilascio di farmaci anti-infiammatori direttamente nei vasi. Le prime strutture sono già state create, ora manca solo un ultimo passo da compiere: sviluppare soluzioni utilizzabili nella quotidianità delle cliniche, nel modo più pratico possibile. Il dott. Paolo Dario, uno dei ricercatori, è apparso fiducioso: gli strumenti creati sono estremamente avanzati e ci sono tutte le premesse per compiere un importante passo in avanti nella diagnosi e nella terapia delle malattie vascolari più comuni.

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