La ricerca contro il cancro al seno è arrivata ad una svolta veramente significativa: un mix di due farmaci (trastuzumab e lapatinib) diminuisce drasticamente o elimina del tutto le sue tracce nel giro di soli 11 giorni. Si spera di confermare questi dati anche con i test successivi.
Una svolta significativa in materia di tumore al seno arriva direttamente dallo European Breast Cancer Conference di Amsterdam. Nel corso del congresso sono stati presentati i dati di una ricerca scientifica di ultima generazione. Si tratta di mischiare due medicinali in dosi particolari, il trastuzumab e e il lapatinib (entrambi già utilizzati singolarmente per le terapie farmacologiche contro il cancro al seno). 66 donne malate di tumore hanno assunto questa speciale miscela e i risultati raggiunti sono stati definiti addirittura ‘sbalorditivi’. Oltre un quarto delle pazienti, infatti, ha visto diminuire drasticamente le dimensioni del proprio tumore (nel 17 per cento dei casi era più piccolo di 5 millimetri) o anche sparire del tutto (nell’11 per cento dei casi) in un arco di tempo estremamente ristretto: solo 11 giorni.
Le speranze degli scienziati si sono levate immediatamente, visto che tale cura potrebbe non rendere più necessari l’intervento o la chemioterapia, con estremo sollievo per le malate. Il tumore preso in esame è un tipo particolarmente aggressivo: Her2 positivo (da definizione, si tratta di quelli che ‘presentano molti recettori di tipo 2 del fattore di crescita epidermico umano’). Sebbene la percentuale di guarigione sia molto alta, il mix di farmaci potrebbe rendere la cura efficace, veloce e decisamente meno invasiva rispetto a quelle tradizionali.
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Ovviamente i test conclusi hanno preso in esame un numero troppo ristretto di donne, per questo si dovrà ancora andare avanti sperando che i numeri trovino riscontri anche su larga scale e nel lungo periodo. Accanto a questa cura, rimangono i soliti consigli per la prevenzione: praticare l’autopalpazione dall’età di 20 anni, svolgere una visita senologica almeno una volta ogni 3 anni (ma alcuni fattori quali ereditarietà e stile di vita potrebbero richiedere una maggior frequenza), dopo i 50 anni eseguire una mammografia ogni 1-2 anni. Una diagnosi precoce resta sempre l’arma migliore per uscirne bene e in fretta.
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