L’annuncio in cui la Nestlé ammetteva di voler interrompere la produzione delle caramelle Rossana non è stato preso di buon grado dai consumatori: la petizione per impedirlo ha raccolto più di 2600 firme in un week-end.
Le notizie rese pubbliche dalla Nestlé negli ultimi giorni hanno messo in subbuglio la loro clientela. Uno degli storici prodotti del marchio, le caramelle Rossana, potrebbero infatti essere cedute o scomparire dai supermercati nel giro di poco tempo. Tutto è nato da una dichiarazione dell’azienda nella quale si precisavano investimenti (ben 60 milioni di euro) nella Perugina, mentre non era stata fatta alcuna menzione né di Rossana né di Ore Liete. È scattato immediatamente l’allarme: quale sarà il destino delle caramelle dall’inconfondibile carta rossa e dal delizioso cuore di crema? D’altronde il relativo business non è poi così esorbitante: solamente il 2 per cento della quotazione totale dell’azienda.
La rete ha immediatamente manifestato il proprio dissenso ma la Nestlé ha voluto tranquillizzare tutti chiarendo che i propri progetti prevedono di stringere accordi affinché le caramelle siano valorizzate, vagliando anche l’interesse di altri operatori del settore dolciario. In parole povere, le Rossana verranno messe da parte visto che il progetto aziendale vuole focalizzare la propria attenzione sulla cioccolata, facendo diventare il Bacio uno dei maggiori cioccolatini del mondo oltre che uno dei maggiori d’Italia. La spiegazione non è ovviamente bastata ai veri fan della Rossana, tant’è che è subito partita una petizione on-line su change.com diretta a Nestlé, Governo italiano, regione Umbria, il Ministro dello Sviluppo Economico e infine il comune di Perugia. Lo scopo? Invertire immediatamente la rotta.
L’idea è venuta ai gestori de Il Paiolo, un ristorante che si trova nel centro storico di Perugia, e in un solo week-end sono state raccolte oltre 2600 firme (le prime 1000 sono arrivate nel giro di pochissime ore). Secondo loro, le Rossana non devono essere toccate dopo ben 90 anni di produzione. Fu la stilista Luisa Spagnoli ad idearle e i suoi consumatori contano alimento 2-3 generazioni di bambini ed ex bambini diventati ormai adulti. Sulla petizione di legge: “Se questo fosse vero una parte della storia e della tradizione della nostra città verrebbe cancellata”. Sono proprio i ricordi a rendere la caramella uno dei grandi classici della produzione dolciaria italiana? Probabilmente sì, insieme al suo gusto ricco e goloso. Mancano poco più di 2000 firme per arrivare alla soglia minima dei 5000, ma probabilmente non occorrerà ancora aspettare a lungo. Oltre alle firme, alcuni consumatori hanno deciso di contribuire con qualche consiglio pratico: “Dico solo che è bastato il film di Sorrentino ‘La giovinezza’ dove il protagonista prendeva una Rossana che un Giapponese vedendola al cinema ne ha comprati 36 chili. Se la Nestlé facesse più pubblicità…”. L’azienda umbra proseguirà per la propria strada o preferirà dare ascolto alla voce del ‘popolo’? L’arcano verrà svelato nelle prossime settimane e, probabilmente, rappresenterà un compromesso tra la cancellazione e la santificazione del prodotto. Nel giusto mezzo, come sempre, risiedono le decisioni migliori.
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