Le Iene affrontano quasi sempre tematiche di un certo spessore, trattando temi d’attualità o andando ad indagare in questioni di rilevanza sociale (basti ricordare il servizio e la conseguente petizione sui falsi pomodori importati dalla Cina). Altre volte, però, danno spazio a personaggi frivoli che suscitano riso e ilarità. L’ultimo arrivato si chiama Ansiaman, è interpretato da Luigi Luciano (in arte ‘Herbert Ballerina’) e potrebbe essere considerato una giusta via di mezzo: le sue avventure sono spassose, eppure il problema di fondo è serio e reale: nel contesto attuale, con i media che bombardano di continuo e i ritmi serrati che mettono alla prova anche i più duri, come reagisce il corpo?
E se andasse in corto circuito e non riuscisse più a gestire nemmeno le questioni più semplici? È proprio questo ciò che accade ad Ansiaman: dopo aver visto l’ennesimo quiz in tv, si risveglia scosso e nervoso: non è più in grado di rispondere ad alcuna domanda. Ma questo stato d’animo è davvero irreale come sembra o, al contrario, riflette (pur facendone una parodia) una problematica reale?
L’ansia, in tutte le sue sfumature (da quella più leggera agli attacchi di panico, passando per vere e proprie fobie sociali), crea problemi a più di 17 milioni di italiani. Il disagio ovviamente è molto più serio di quello mostrato dall’ironica caricatura messa in atto da Luciano, eppure un fondo di verità esiste davvero. Spesso, infatti, questa condizione spinge il malato a chiudersi in se stesso e ad allontanare sia gli altri che le sfide quotidiane, le quali sembrano davvero impossibili da affrontare. Un piccolo inconveniente viene vissuto come un ostacolo insormontabile e ogni interazione sociale viene caricata di un peso esagerato.
I dati mostrano due aspetti della vicenda: le donne sono le vittime più frequenti ma sono anche quelle che più comunemente riescono ad ammettere la loro condizione; guarire è certamente possibile (basta riconoscere il disagio e recarsi da uno specialista), ma il problema di solito tende a ripresentarsi dopo qualche tempo. Purtroppo solo l’8-16 per cento degli ansiosi si fa aiutare da un dottore ed è ancora più desolante sapere che scende a 2-9 la percentuale di quelli che riescono a ricevere trattamenti adeguati. Che le simpatiche scenette messe in piedi a Le Iene Show aiutino questa importante causa, partendo da basi giocose per arrivare a centrare un problema serio?
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