Dieta Bulletproof coffee, burro nel caffè al posto dello zucchero: dall’America il nuovo trend

Un cucchiaino di burro nel caffè, al posto dello zucchero, per dimagrire e ritrovare energia. Pare assurdo, eppure questa è la base della dieta Bulletproof coffee (letteralmente “caffè a prova di proiettili”), una delle ultime mode alimentari americane, usata da numerose star e campioni sportivi. A mettere a punto questo particolare regime nutrizionale è stato Dave Asprey, presidente dell’Istituto di sanità della Silicon Valley, lo scorso anno e ora è arrivato in Italia. Il metodo è molto semplice e consiste nel sostituire la colazione con una “bevanda magica”, ovvero del caffè senza micotossine, un cucchiaio di burro di alta qualità e alcune gocce di olio puro altamente digeribile. Così facendo, a sua detta, si bruciano più calorie nell’arco della giornata, aumenta la concentrazione e si elimina il grasso corporeo in eccesso, lasciando del tutto sazi fino all’ora di pranzo.

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Tutti convinti? Assolutamente no, per primi i nutrizionisti che guardano storto questa idea, consapevoli che la colazione è un pasto fondamentale e che non bisognerebbe sovraccaricare l’organismo con una mistura così energetica. Poi bisognerebbe fare i conti anche con i pasti seguenti, cosa che è lasciata un po’ troppo al libero arbitrio, affermando che basta non esagerare con le porzioni ed evitare il junk food. Un po’ troppo facile, eppure sempre più persone hanno espresso un parere positivo, sottolineando da una parte i chili persi in poco tempo, dall’altra la maggiore sensazione di benessere che li accompagna a lavoro. L’efficacia di questa bevanda “taglia fame” è ora sulla bocca di tutti, tanto che dai prodotti inizialmente venduti sul web, ora si è passati a veri e propri punti vendita (i primi due sono a Santa Monica e Los Angeles), grazie a un investimento di quasi dieci milioni di dollari.

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Dave Asprey ha partorito la curiosa dieta l’idea della durante un viaggio in Tibet quando, spossato dall’avventura in altitudine, si era magocamente ripreso dopo avere bevuto un tè addizionato con burro di yack. Lo studioso ha quindi ideato un personale adattamento, all’occidentale, della bevanda, conquistando rapidamente il successo. Chi è pronto a dargli una chance?

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