Aerosol, crolla un mito: è inutile per raffreddore e tosse nel 50% dei casi

L’aerosol, per moltissime famiglie italiane, è un must, tanto che appena si presentano i primi sintomi dei malanni di stagione come per magia appare il fatidico apparecchio nebulizzatore che tra l’altro i più piccoli non hanno mai amato. In loro soccorso arriva una nuova ricerca che afferma che il macchinario è più dannoso che utile nella metà dei casi in cui viene utilizzato. Rimane indubbio che il suo vantaggio principale è la capacità di trasportare il farmaco nelle basse vie aeree, ovvero trachea, bronchi, polmoni, ma gli esperti svelano che ci sono malattie che non si dovrebbero assolutamente trattare con questo metodo.

Secondo Susanna Esposito, direttore dell’Unità di Pediatria ad alta intensità di cura presso il Policlinico – Università degli Studi di Milano e presidente della World Association for Infectious Diseases and Immunological Disorders (WAidid) “ha senso per la cura della bronchiolite, della bronchite asmatica e della laringite, al contrario non serve nella rinofaringite, nella faringo/tonsillite e nell’otite media acuta, che sono i più comuni malanni di stagione“. Se c’è eccesso di catarro nelle alte vie aeree l’unica pratica veramente efficace sono i lavaggi nasali con una siringa riempita di soluzione fisiologica (10 ml per narice nei lattanti, 5 ml nei neonati), facendo passare il liquido da una narice all’altra: l’obiettivo è evitare la colonizzazione batterica nasale.

In caso di bronchite asmatica, specie quando ci sono spasmi ricorrenti e una grave difficoltà respiratoria, si può procedere con un farmaco broncodilatatore come il salbutamolo e corticosteroidi, mentre per la bronchiolite, ossia un’infezione virale delle ultime diramazioni bronchiali frequente nel primo anno di vita, si fanno cicli solo con la soluzione ipertonica. Nella laringite ipoglottica, che causa una fastidiosa tosse, si opta per l’aerosol con soluzione fisiologica e cortisone. In ogni caso è sempre bene consultare prima un pediatra, mentre più dell’aerosol è consigliabile invitare il bambino a bere di frequente, effettuare lavaggi nasali per eliminare muco e catarro, umidificare adeguatamente gli ambienti (45-55%), monitorare la temperatura in casa (che non dovrebbe superare i 20°), lavarsi spesso le mani e usare solo fazzoletti di carta.

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