Chiara Maci ha mosso i primi passi in tv su La7d e per la precisione a Cuochi e fiamme, la trasmissione in cui due cuochi amatoriali si sfidano nella preparazione di quattro piatti che dovranno essere valutati dai tre giudici seduti a tavola. Proprio questo è il ruolo che la Maci ha ricoperto dal 2010 al 2013 e che l’ha resa la food blogger più famosa del web (il blog sorelleinpentola.com è gestito insieme alla sorella Angela). Oggi presenta le sue ricette su Sky all’interno del programma #vitadablogger e il pubblico che la segue è sempre più numeroso.
Oltre ad essere molto attiva sui social, la Maci e Sky hanno avuto un’idea interessante per coinvolgere gli spettatori: spingerli a replicare i piatti descritti in puntata e a condividerli, così da mostrare i propri risultati belli o brutti che siano. Da qui nasce l’idea del concorso #mesedablogger, che consiste in 5 semplici passaggi: cucinare da uno a quattro piatti a scelta tra quelli proposti dalla Maci, scattare uno foto che mostri i piatti realizzati, caricarla nell’apposita gallery del sito ufficiale di FoxLife, scoprire se si è vinto uno dei premi giornalieri messi in palio dagli sponsor, partecipare all’estrazione finale. Ma a cosa si può ambire? Ad una cooking class gestita direttamente da Chiara Maci, per se stessi e per un accompagnatore.
Il premio farà gola a tutte le appassionate di cucine e alle fan della celebre food blogger, soprattutto se si pensa a quanti “trucchetti” potrebbero essere appresi e riutilizzati. D’altronde si tratta di un momento d’oro per la cucina in tv: tra i vari Masterchef, Junior Masterchef, Hell’s kitchen e Quattro ristoranti, agli italiani non manca di certo la voglia di mettersi alla prova tra i fornelli. Chiara Maci all’inizio era stata notata per un fatto di gossip, ovvero per una breve relazione con il compagno di giuria Riccardo Rossi. Oggi non è più così e ogni apparizione contribuisce ad accrescere il suo indice di gradimento. Merito del carattere aperto e sorridente o dalla bontà emanata dai suoi piatti? La risposta non è semplice, ma nel dubbio perché non partire dalla buona tavola e dal concorso? La vena da chef che ha invaso l’Italia ora ha una valvola di sfogo moderna e meritocratica. Chi vincerà?
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