Dopo il divieto di fumo nelle scuole e luoghi adiacenti, la Lorenzin continua la sua battaglia contro i danni del fumo passivo sui più giovani. Dopo essere state approvate alla Camera lo scorso ottobre, le nuove norme del decreto legislativo antifumo verranno applicate a partire dal 2 febbraio. Sono previsti alcuni importanti divieti. Il primo, quello più atteso e voluto, riguarda l’uso delle sigarette in autoveicoli in presenza di minori e donne in gravidanza, ma dal 2016 sarà proibito fumare anche nelle pertinenze esterne degli ospedali e degli Irccs pediatrici, nonché in quelle dei singoli reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologia. In più, non si potranno vendere ai minori sigarette elettroniche e contenitori di liquido di ricarica con presenza di nicotina e prodotti di nuova generazione.
Con la regolamentazione iniziano anche le verifiche di centri di ricerca istituzionali che dovranno confermare se il rischio è ridotto davvero e in quali proporzioni. Le multinazionali stanno investendo in questo settore, considerate le sempre più rigide restrizioni e il progressivo, seppur lento, calo dei clienti. Rispetto all’Europa, in Italia viene allargata la rosa dei luoghi all’aperto dove l’accensione di una sigaretta sarà un atto punibile, con l’aggiunta di strutture universitarie ospedaliere, presidi ospedalieri e istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pediatrici, fuori dei reparti di ginecologia e ostetricia, neonatologia e pediatria di università e ospedali. Spazio poi alle immagini shock sui pacchetti che già altri Paesi hanno introdotto. Macabre foto di persone malate e avvertimenti non troppo sibillini. In più, limiti alla vendita del tabacco sfuso: non più di 30 grammi. Le norme verranno applicate progressivamente per consentire alle aziende di adeguarsi.
Semaforo verde invece per la sigaretta senza fumo. Non si tratta della già nota elettronica, ma di un dispositivo diverso al cui interno si inserisce una cartuccia di tabacco lavorato. Scaldandosi, il contenuto evapora e per chi lo aspira, non essendoci combustione, dovrebbero diminuire i danni per la salute. Una scadenza molto attesa da Philip Morris che sta costruendo uno stabilimento a Bologna, il cui cantiere è stato inaugurato dal premier Renzi, 600 assunzioni previste, ed è interamente dedicato alla produzione su scala mondiale delle “senza fumo” (e cenere) vendute per ora solo in Giappone e a Milano.
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