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Blue Monday: il terzo lunedì di gennaio è davvero il giorno più triste dell’anno?

Il terzo lunedì di gennaio ha la fama di essere il giorno più triste dell’anno. Ad calcolarlo è stato nel 2005 il professore universitario Cliff Arnall (anche se, a ben guardare i titoli, egli ha insegnato solamente in alcuni corsi serali per adulti dell’Università gallese), utilizzando una complessa equazione in cui figuravano 8 variabili: il viaggio, i ritardi, il tempo dedicato alle attività culturali, il tempo trascorso in totale relax, quello impiegato per dormire e quello in cui si sono vissute situazioni stressanti, il tempo dedicato alla preparazione dei bagagli e quello riservato ai preparativi per uscire di casa. A ben vedere c’è ben poco di matematico in queste variabili, tant’è che la scienza ha cercato a lungo di spiegare come mai l’idea di Arnall fosse una mera trovata pubblicitaria (sembra anche che all’origine del calcolo ci sia una richiesta commerciale di Sky, che voleva utilizzarlo per un suo canale tematico dedicato ai viaggi).

I social e i media hanno preferito sposare la causa di Arnall e si sono prodigati nel riprendere la notizia (lo ha fatto anche Velvetbody!), che ha suscitato curiosità rimbalzando così da una parte all’altra del globo. Fiero della popolarità raggiunta dalla sua lunga equazione, Arnall nel 2009 ha deciso di riprendere il discorso e di generalizzarlo, stavolta senza soffermarsi troppo sul tema del viaggio. Le variabili hanno così toccato il tempo in generale, i debiti accumulati, il tempo passato dal Natale e dai propositi per il nuovo anno, il livello di motivazione e la necessità di agire. A discapito di ogni razionalità, il Blue Monday ne è uscito addirittura rafforzato (soprattutto in Gran Bretagna, dove si registra un’impennata delle astensioni dal lavoro).

Volendo tornare con i piedi per terra e razionalizzare il concetto di fondo, il Blue Monday potrebbe essere un giorno particolarmente triste perché si esaurisce l’euforia del Natale, fa freddo e ci si rende conto che bisogna affrontare le difficoltà del nuovo anno che è appena cominciato. Associazioni e media danno consigli semplici su come affrontare questa giornata e uscirne indenni: vestirsi con colori sgargianti, farsi aiutare dall’alimentazione (mangiando ad esempio il proprio piatto preferito), cercare di ridere più del solito. A prescindere se si creda o meno al Blue Monday, impegnarsi nel restare il più allegri possibile non potrà che fare bene.

Foto: Facebook

Raffaella Mazzei

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Raffaella Mazzei

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