Macchine del caffè in capsule: sono igieniche oppure no? Consigli per sconfiggere ogni batterio

La pausa caffè è un momento immancabile (scongiurata anche la possibilità di causare aritmie) tanto tra le proprie mura domestiche quanto sul posto di lavoro. Oltre alla classica moka sono le macchine a cialde a farla da padrone: veloci e dal semplice utilizzo, permettono di rendere l’operazione caffè davvero immediata. L’Università di Valencia ha voluto analizzare alcuni modelli Nespresso (pur specificando che le stesse ricerche potevano essere effettuate con qualsiasi altro marchio) per verificare la loro reale igiene e la presenza di quanti e quali batteri. In altre parole, i ricercatori si sono voluti porre una semplice ma essenziale domanda: queste macchinette sono davvero sicure?

La risposta non è semplice: il caffè in sé, infatti, è assolutamente sano, mentre non si può dire lo stesso per la macchinetta. In essa, ipotizzando un utilizzo che va da 2 a 12 volte al giorno, sono stati trovati diversi ceppi di batteri (Stenotrophomonas, Sphingobacterium, Acinetobacter e, in misura minore, Coprococcus, Paenibacillus e Agrobacterium). Nella maggior parte dei casi questi batteri sono presenti in tutti i luoghi in cui ci siano avanzi alimentari e non provocano disturbi alla salute, eppure in alcune circostanze possono verificarsi delle piccole infezioni a livello respiratorio e urinario.

Bere una tazzina di caffè da queste macchinette non presenta alcun reale pericolo: il tanto amato nettare nero è microbiologicamente impeccabile. Le persone più esigenti, tuttavia, potrebbero richiedere garanzie maggiori. Per ridurre al minimo i batteri della macchinetta basta seguire due semplici regole, mentre una raccomandazione deve essere recapita direttamente ai produttori:

  1. Il vassoio contenente le capsule utilizzate deve essere continuamente svuotato (bisogna evitare l’accumulo delle cialde), per poi essere pulito con acqua e sapone o qualche goccia di candeggina.
  2. È opportuno cambiare l’acqua almeno una volta al giorno (o anche ad ogni utilizzo, per i maniaci dell’igiene).
  3. I produttori, infine, dovrebbero migliorare il design: arrotondare gli angoli della parte interna del gocciolatoio permetterebbe una pulizia decisamente più accurata.

Foto: Facebook

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