Se l’immagine ideale di individuo in salute è quella di una persona magra, che mangia le giuste quantità di buon cibo e va ad allenarsi 3 volte a settimana, tutti sanno che nella realtà dei fatti bisogna scendere a compromessi: c’è chi si concede qualche strappo alla regola di troppo, chi usa troppi grassi saturi, chi non pratica mai attività fisica e così via. La lista potrebbe essere lunghissima, eppure non tutti gli scenari hanno le stesse conseguenze sul corpo e sul proprio stato di salute. Una ricerca condotta in Svezia e diretta dall’Università di Oxford ha cercato di stabilire quale sia il male minore tra le due tendenze principali: meglio essere magri e fuori allenamento o grassi ma in forma?
Il campione esaminato è stato davvero notevole: un milione e 300 mila persone, monitorate nell’arco di quasi 30 anni. I risultati hanno visto trionfare la categoria dei magri: meglio rimanere dei normopeso, con abitudini alimentari sane e regolari, pur essendo sedentari. Le persone in sovrappeso che tuttavia praticavano attività fisica con regolarità restano infatti le vittime principali di diabete e problemi cardiovascolari (hanno circa il 30 per cento di possibilità in più rispetto alla media).
L’idea che mangiare molto per poi utilizzare la palestra per scaricarsi la coscienza e fare ammenda deve essere abbandonata: il controllo del proprio peso e del proprio indice di massa corporeo (il BMI, facile da calcolare) resta infatti la prima arma per combattere il rischio di morte prematura. Praticare attività fisica con costanza fa parte di sicuro delle buone abitudini che è sempre bene seguire, ma a quanto pare l’alimentazione resta di primaria importanza. Se proprio non ci si riesce ad avvicinare all’ideale di cui sopra, il proprio ago della bilancia deve pendere dalla parte del cibo più sano e genuino (senza esagerare nemmeno con le quantità, è chiaro).
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