Il dottor Piero Mozzi è conosciuto per le sue teorie innovative in merito ad alimentazione e gruppi sanguigni. Ovviamente queste non sono universalmente accettate e sono in molti ad attaccarlo o a contraddirlo. La sua schiera di seguaci, tuttavia, è piuttosto folta: il suo libro (La dieta del Dottor Mozzi) è vendutissimo e le conferenze registrano sempre il tutto esaurito. Tali teorie nascono dalla “curiosità e dall’esperienza personale […] Bisogna ascoltarsi e imparare a capire come reagisce il nostro corpo quando mangiamo qualcosa”.
La dieta del gruppo sanguigno non ha alcun fondamento scientifico, eppure il dottor Mozzi ha piena fiducia in essa. I principi di base sono principalmente due: i globuli rossi di ogni gruppo si comportano in modo diverso rispetto ai singoli cibi e l’alimentazione ha effetti diretti sul sistema immunitario di ciascun individuo, di conseguenza ciò che si mangia ha il potere di far ammalare o far stare bene. Una volta appurato il proprio gruppo sanguigno ci sono delle indicazioni precise da seguire. Qualche esempio: il gruppo 0 non ha problemi a mangiare carne, mentre il gruppo A deve limitarsi a pollo e tacchino. Patate e melanzane sono un toccasana per le persone AB e al tempo stesso un veleno per le A. Le lenticchie rosse fanno benissimo al gruppo B e molto male a quello AB.
Questo regime alimentare ha poi delle linee guida dirette a tutti i gruppi senza distinzione: latte, latticini, cereali che contengono glutine, carne di maiale e cibi affumicati sono da evitare. Il Langone Medical Center di New York (che di recente ha portato a termine con successo il primo trapianto di faccia) si è scagliato contro la dieta del dottor Mozzi, ritenuta “immotivatamente restrittiva soprattutto per i gruppi A e 0”. Tuttavia le persone che l’hanno provata non mancano di ringraziare il proprio guru per aver cambiato la loro vita e risolto non pochi problemi. Che per una volta l’osservazione superi persino la scienza? Ciò che è certo è che bisogna fare attenzione quando si elimina completamente un gruppo alimentare: la perdita di peso può arrivare ma ad esso può seguire anche un rischioso impoverimento nutrizionale.
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