Papa Francesco piace alla gente soprattutto per un motivo: parla con estrema semplicità della vita di tutti i giorni piuttosto anziché usare il linguaggio aulico della catechesi e della dottrina. Anche nelle occasioni ufficiale, le sue parole sono sempre ‘pratiche’. Lo dimostra il messaggio rivolto alle famiglie a proposito dello stare a tavola. Quello del sedersi insieme alla famiglia è un gesto importante, da non sottovalutare mai: prima di tutto perché l’alimentazione non va data per scontata, visto il numero di individui colpiti da fame e malnutrizione. In secondo luogo, il Papa vuole ricordare che è proprio a tavola il luogo dove si instaura la cosiddetta “convivialità”.
“Saper condividere è una virtù preziosa”, ha precisato il Papa. Ciò che è da condannare è il silenzio e l’egoismo, che a suo avviso vengono incarnati nello specifico dalla tv e dai cellulari. Ovviamente ciò non significa che ci sia un rifiuto per la tecnologia in generale (senza diventare tuttavia dei ‘messaggiatori compulsivi’, che è una vera patologia). Semplicemente, bisogna farne a meno dal momento in cui ci si siede a tavola fino a quando non si ha finito. Il motivo? Semplice: “Una famiglia che non mangia mai pasti insieme, a tavola non parla o guarda la televisione o lo smartphone è una famiglia poco famiglia. Quando i figli a tavola sono attaccati al computer, al telefonino e non si ascoltano tra loro… ecco, questo non è famiglia. È un pensionato“.
Non è la prima volta che un pontefice dà indicazioni e consigli su come comportarsi a tavola. Al contrario, i predecessori di Bergoglio avevano già detto la loro su questo stesso argomento. La differenza è l’apertura alla tecnologia, la quale pone degli ostacoli dei quali nella maggior parte dei casi non ci si accorge nemmeno. Il Papa non dice affatto di eliminare del tutto smartphone, internet e televisione (sarebbe anacronistico!), semmai invita a limitarli soprattutto in determinati momenti. Il pranzo e la cena rientrano in questa categoria e il consiglio è quindi semplice: “recuperare quella convivialità familiare, pur adattandola ai tempi”.
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