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Nuovi orari per i medici in ospedale: turni meno massacranti e servizi migliori ai pazienti

Il 25 novembre 2015 vedrà l’entrata in vigore dei nuovi orari per i medici di corsia, sia negli ospedali pubblici che in quelli privati. I turni saranno meno massacranti: massimo 13 ore continuative, seguite da almeno 11 di riposo. Queste direttive vengono dall’Europa, determinata nel far estinguere quegli orari non-stop che mettono a repentaglio la salute dei medici e diminuiscono la qualità dei servizi offerti in tutti i reparti. Tuttavia il pericolo che si verrà a creare è quello di far saltare alcuni interventi a causa della penuria di personale, quindi l’unica soluzione sarà assumere nuovi professionisti (si parla di 3000/5000 assunzioni tra anestesisti, infermieri e medici).

La manovra costerà circa 500 milioni di euro ma l’Italia doveva procedere in questo senso già da un anno. L’ammonizione della Comunità europea ha fatto sì che il procedimento si mettesse in moto, così d’ora in poi anche in Italia non si supereranno più le 48 ore settimanali (reperibilità compresa). La necessità era quella di mettere dei paletti affinché ne traessero beneficio sia le condizioni contrattuali dei medici che le prestazioni offerte ai malati. L’Anaao (Associazione Nazionale Aiuti e Assistenti Ospedalieri) aveva già suonato il campanello d’allarme dopo aver appurato che 4 medici su 10 soffrivano di disturbi del sonno (i quali portano disagi anche gravi), eppure non era stato preso alcun provvedimento.

Dopo 13 ore di lavoro è inevitabile essere stanchi, così diventa complicato gestire le decine di pazienti che si presentano ogni giorno. Senza contare che spesso si era costretti ad essere di guardia anche dopo un turno di notte: uno stress per i medici e un vero pericolo per i malati. La preoccupazione più grande diventa quella logistica: la direttiva verrà attuata dall’oggi al domani, eppure il procedimento delle assunzioni sarà molto più lento e rischia di creare disagio immediato negli ospedali (soprattutto nel campo delle emergenze e del pronto soccorso). È necessario auspicare una contromossa efficace e soprattutto rapida.

Foto: Facebook

Raffaella Mazzei

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Raffaella Mazzei

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