La lista degli alimenti che le future mamme devono dimenticare durante la gravidanza e l’allattamento diventa sempre più lunga, visto che continue ricerche in ambito scientifico sollevano dubbi o dimostrano effetti indesiderati di un cibo o di un altro. Per una volta, tuttavia, uno studio dà il via libera ad un piccolo vizio che le donne potranno ricominciare a concedersi anche durante i nove mesi. Si tratta del caffè (se l’Oms non confermerà il suo allarme), il cui consumo era fonte di notevole preoccupazione a causa della caffeina e di alcune sostanze in essa contenute. Uno studio a cura del Nationwide Children’s Hospital pubblicato sull’American Journal of Epistemology afferma invece che il bambino non subisce alcun danno e che la mamma può bere caffè, sebbene siano concesse solo piccole quantità.
Ciò che preoccupava era che la caffeina avesse effetti negativi sull’intelligenza del nascituro e potesse condizionare negativamente il suo peso corporeo, portando all’obesità con maggior frequenza. Analizzando le informazioni riguardanti quasi 2200 donne (le quali avevano collaborato ad un progetto svolto negli Stati Uniti tra il 1959 e il 1974, periodo durante il quale si consumava più caffè rispetto ad ora), si è notato che non esistono legami significativi tra il caffè assunto in gravidanza e le patologie ipotizzate in precedenza: il quoziente intellettivo dei bambini a 4 e 7 anni di età rispettava gli standard e lo stesso si può dire per il peso.
Lo studio è stato portato avanti nel tempo, per questo è stato possibile ottenere un quadro generale piuttosto completo. A preoccupare in modo particolare era la paraxantina, un composto chimico presente nella bevanda, che oggi viene scagionato del tutto. Chiaramente ciò vale per piccole assunzioni, di conseguenza bisognerà accontentarsi di consumare solo 1-2 tazzine al giorno. La maggior parte delle mamme resterà piacevolmente soddisfatta: quelle tazzine probabilmente saranno sufficienti a non sentire la nostalgia per tutto l’arco della gravidanza.
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