Nina Palmieri: “L’educazione sessuale? Dovrebbe essere una materia scolastica”

Autrice e conduttrice tv, raggiungiamo Nina Palmieri mentre monta uno dei prossimi servizi de Le Iene. Ciò che ci interessa, tuttavia, è la sua esperienza a Sex Education Show, lo spettacolo di Sky nel quale parla di sesso con la gente comune di qualsiasi età.

Visto il tema ‘scottante’, ci saranno molti aneddoti divertenti da raccontare…
Sì, mi sono fatta davvero tante risate! Gli argomenti inerenti al sesso sono stati trattati in maniera divertente, senza creare imbarazzo. I migliori momenti sono stati quelli con i più giovani: avevo la mia ‘classe ideale’ di adolescenti tra i 14 e i 18 anni e relazionarmi con loro è stato stimolante e formativo sia per me che per loro. Poi ci sono state situazioni esilaranti anche con i vecchietti. Se presi dal verso giusto, anche i più timidi o bigotti parlano tranquillamente di cose che 20-30 anni prima non avrebbero nemmeno nominato.
Quale è stato il metodo per parlare di sesso in tv senza cadere nel volgare ma, al contrario, mettendo a proprio agio la gente?
Il segreto è parlarne come se si stesse parlando di cucina, usando il linguaggio di tutti i giorni, con semplicità. Si ottengono delle ‘perle’ davvero incredibili! Io sono così anche nella vita privata, sono ironica e posso parlare di sesso anche con la mia famiglia e i miei amici. Non mi imbarazzo affatto, sono la loro ‘consulente’.

Nina Palmieri: "L'educazione sessuale? Dovrebbe essere una materia scolastica"

Quanta disinformazione hai riscontrato?
La maggior parte degli adolescenti si informa su internet, ma quello è un sapere superficiale, lacunoso. Sex Education Show ha dato loro informazioni utili senza il filtro della tecnologia, si tratta di conoscenze che la scuola non dà purtroppo. È una cultura “fai-da-te” che spiega come si fanno determinate cose ma senza andare oltre. Così poi, nella ‘pratica, i ragazzi fanno dei veri e propri casini. Accade lo stesso con la cucina: qualcuno deve mostrare anche il modo di accendere i fornelli! Lo dico sempre: l’educazione sessuale dovrebbe essere una materia scolastica.
A lungo sei stata reticente nell’apparire in video, poi cos’è cambiato? È stato un esordio bello forte…
Mi rifiutavo di comparire perché avevo ben chiaro cosa volevo fare nella vita: volevo stare dietro la macchina da presa, non davanti. Poi un autore che già conoscevo mi ha detto che aveva il format di Sex Education Show e che la conduttrice inglese mi somigliava molto. Mi sono innamorata del prodotto e ho accettato, è stata una scelta istintiva, fatta sul momento senza pensarci troppo. Il format era divertente, educativo, ricco di tante cose. Probabilmente prima avevo ricevuto proposte troppo istituzionali che non facevano per me.

Foto: Facebook

Gestione cookie