Per un motivo o per l’altro, sono molte le coppie che ricorrono alla fecondazione assistita per allargare la famiglia. Quando si utilizza lo sperma di un donatore, questo chiaramente rimane anonimo. Eppure la fantasia delle future coppie inevitabilmente è portata a delinearne le caratteristiche principali: in fondo da lì potrebbe attingere anche il futuro bambino. Che aspetto avrà? Quale carattere? Sarà gentile, divertente? E chi più ne ha più ne metta. All’estero esiste la possibilità di scegliere il donatore (al contrario dell’Italia) e questo ha decisamente ispirato la Queensland University of Technology, la quale ha condotto un’indagine volta a delineare le caratteristiche del cosiddetto ‘donatore ideale’.
Chi credeva che bellezza e giovinezza fossero in pole position si sbaglia di grosso: queste sono sicuramente doti apprezzate (insieme al fatto di essere benestanti ed intellettuali: danaro e cultura, si sa, non guastano mai), eppure c’è un altro lato del carattere che va per la maggiore. Si tratta, a sorpresa, della timidezza. Quando una donna decide di sottoporsi alla fecondazione eterologa, apprezza che il carattere del donatore sia pacato e riservato. Molto meglio dell’irruenza e dell’eccessiva espansività, che vengono viste in maniera tutt’altro che benevola. Quegli uomini che magari nella vita di tutti i giorni farebbero più fatica ad emergere, quindi, raccolgono la maggior parte dei consensi.
La ricerca è stata portata avanti a livello internazionale su un campione di uomini piuttosto vasto e altrettanto eterogeneo: il risultato esula quindi dall’influenza di culture o usanze tipiche di un Paese in particolare. Al contrario, la timidezza è considerato un valore importante e prezioso in tutto il mondo: il fatto di voler dare quei geni ai propri figli è senza dubbio l’attestazione di stima più inequivocabile.
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