Il cibo spazzatura non ha valori nutrizionali invidiabili eppure, a livello di sapore, fa gola a tutti: sarà per le salse, i condimenti, i fritti, la ricchezza degli ingredienti. Insomma, sono i primi candidati per uno “strappo alla regola” che soddisfi la propria ‘voglia di qualcosa di buono’. In fondo è facile trovare un alibi per la propria coscienza, affermando che un piccolo strappo alla dieta non ha mai ucciso nessuno. Eppure non è proprio così: anche un solo strappo alla regola può rivelarsi estremamente nocivo per la salute. Gli esperti sono decisamente severi al riguardo: anche uno snack ‘non sano’ al giorno (uno solo!) è sufficiente a minare il benessere di un individuo.
Il primo rischio è quello di cadere nella sindrome metabolica, ovvero una situazione che comprende problemi cardiovascolari, obesità e colesterolo. Se a livello teorico il sentore era già questo, un nuovo studio rivela che assumere 1300 calorie in più rispetto al proprio fabbisogno giornaliero ogni giorno per un mese basta già per far scattare il campanello d’allarme, spianando la strada a patologie quali appunti diabete e infarto (oltre a far lievitare il girovita: a poco serviranno gli esercizi di fitness mirati, anche i più efficaci).
Lo studio è stato pubblicato su The Faseb Journal e Gerald Weissmann, editore capo del giornale, ha dichiarato: “Il cibo spazzatura è uno di quei casi in cui il nostro cervello dice ‘si’ mentre il nostro corpo dice ‘no’. Sfortunatamente per noi, lo studio dimostra che dobbiamo seguire il cervello senza ascoltare il corpo“. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno analizzato un gruppo di uomini in buona salute e altri affetti da sindrome metabolica: entrambi i gruppi sono stati sottoposti ad un’alimentazione ipercalorica e ricca di cibo spazzatura. Gli effetti sulla salute sono stati devastanti in entrambi i casi. Decisamente meglio non emularli: le migliori abitudini alimentari non fanno abbandonate nemmeno per un momento.
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