La puntata di Report andata in onda domenica 1 novembre è stata densa di servizi accattivanti (come ad esempio quello sull’adroterapia per combattere i tumori). Uno in particolare, tuttavia, ha oltrepassato lo schermo per spostarsi addirittura sul piano legale. Ma andiamo con ordine. Il tema era quello della chirurgia estetica e Milena Gabanelli ha rivolto affermazioni pesanti all’intero settore, quali “la medicina estetica è terra libera, ci sono più controlli per la toilette di una pizzeria che non per aprire un ambulatorio per ritocchi umani”. Inutile dire che l’accusa non poteva cadere nel vuoto. Al contrario, ha suscitato lo sdegno della Sime (Società Italiana di Medicina) e della Sies (Società Italiana di medicina e chirurgia Estetica), le quali hanno deciso di far sentire la propria voce chiamando in causa gli avvocati.
Report si è visto recapitare una richiesta di rettifica da parte dei due enti, offesi dal servizio che a loro avviso ha riportato fatti ‘contrari a verità’ in maniera strumentale al solo scopo di mettere in cattiva luce l’intero settore. Un portavoce della Sies ha infatti dichiarato: “Se alcuni professionisti operano in detto settore senza aver conseguito la benché minima preparazione, in spregio alle normative amministrative e regolamentari in materia di autorizzazioni sanitarie, commettendo illeciti di rilevanza penale anche mediante l’uso di prodotti da tempo ritirati dal commercio, la responsabilità è loro e loro soltanto“.
Probabilmente, come in ogni caso, la verità si trova nel mezzo. La legge dovrebbe tutelare maggiormente i pazienti, facendo verifiche più accurate su chiunque operi nel settore. Report ha infatti dimostrato che bastano corsi di pochi giorni sulle tecniche di filler per cominciare ad operare. Nessun corso di medicina, né alcuna specializzazione per poter fare interventi che richiedono anche anestesie impegnative. D’altro canto è pur vero che non tutti i medici si improvvisano tali e probabilmente Report ha voluto calcare la mano per catturare maggiormente l’attenzione. Ciò che è certo e che la questione non finisce qui: i telespettatori avranno modo di vedere se la Gabanelli sarà costretta a chiedere scusa oppure no.
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