Dopo l’allerta sulle carni rosse e sugli insaccati (e l’eterno dilemma sull’olio di palma), l’attenzione dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) si sposta sulla bevanda che più di ogni altra accompagna il risveglio degli italiani: il caffè. Anche lui, ahimè, potrebbe rivelarsi cancerogeno a causa delle sostanze chimiche utilizzate nel processo di produzione. Più nello specifico, gli esperti hanno spiegato che sarebbero il tipo di tostatura e la temperatura del caffè a renderlo nocivo. Non è quindi la pianta in sé ad essere sotto processo, bensì l’iter che permette ai chicchi di arrivare nelle tazzine di tutto il mondo.
Inutile dire che il popolo della rete non l’ha presa bene. Oltre a diversi ‘finti allarmi Oms’ volti a deridere l’ente e a ironizzare sul crescente allarmismo che abbraccia un ventaglio sempre più ampio di alimenti, non sono mancati commenti in merito all’intera vicenda. La maggior parte delle persone vede queste indagini come una vera e propria invasione della propria quotidianità, un’attenzione esagerata che penalizza le proprie abitudini. Ecco qualche commento, solo per farsi un’idea:
“La carta igienica si può usare o che altro vi inventerete?!”, “Oltre ai soldi ci vogliono togliere anche il mangiare e il bere! Fra poco ci vieteranno di respirare perché l’aria ha componenti cancerogene!”, “Anche se non mangiamo nulla di ciò che viene segnalato da questo inutilissimo ente, moriamo lo stesso”, “La vita media in Italia supera gli ottant’anni: vuoi vedere che questi cibi cancerogeni ci stanno allungando la vita?!”, “Prosciutto e caffè no, cavallette si?”, “Toglieteci tutto ma non il caffè”, “Adesso questi della OMS (omini merdosi schifosi) mi hanno rotto la *****… Prima la carne poi le salamelle e i prosciutti ora il caffè ma diteci che ci dobbiamo sparare e non ne parliamo più…”
Non manca qualche coraggioso utente pronto a schierarsi dalla parte dell’Oms: “Nessuno vi costringe a non mangiare carne o bere caffè, ognuno fa ciò che vuole, sicuramente non ne vieteranno l’assunzione. Non vedo perché questo astio verso un’organizzazione mondiale che si occupa di sanità… Poi ci lamentiamo perché siamo sempre uno degli ultimi paesi a sapere le cose! Se reagiamo così…”. Giustamente l’ente fa solo il proprio lavoro. Ma d’altronde, si sa: non toccare il caffè agli italiani, se volete uscirne vivi!
Foto: Facebook
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