Lo sportivo ha bisogno del sostegno di un’alimentazione adeguata, eppure fa capolino un numero crescente di atleti che decidono di avvicinarsi ad abitudini piuttosto restrittive in fatto di cibo. È il caso di Serena Williams, ma soprattutto dell’ex campione della nazionale di rugby italiana Mirco Bergamaschi: sono diventati vegani, rinunciando quindi a tutti i cibi che non siano di origine vegetale (un confronto tra la dieta mediterrane e la dieta vegana può togliere qualche curiosità al riguardo). Proprio su questo aspetto della sua vita, Bergamaschi ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera nella quale spiega i motivi della sua scelta e i benefici che ha riscontrato.
“Sono diventato vegano un paio di anni fa […] È stata una scelta sicuramente etica, per rispetto degli animali e dell’ambiente, ma anche rispetto del mio corpo attraverso l’alimentazione”, ha affermato. Sui dubbi circa l’adeguatezza del vegan esimo per i ritmi e gli sforzi che deve sopportare un atleta, Bergamaschi ha risposto con sicurezza: “Non ho trovato nessuna difficoltà ma solo benefici”. Dormire meglio, livelli di attenzione più alti e recuperi fisici più veloci tra un allenamento e l’altro sono, a quanto pare, gli aspetti più positivi. E il campione non esita a consigliare la stessa scelta a tutti coloro che praticano sport agonistico (ma anche a chi non lo pratica, d’altronde…).
Nonostante la decisione di diventare vegano lo abbia esposto a qualche derisione da parte di alcuni colleghi rugbisti, Bergamasco non si è affatto scoraggiato ed ha partecipato ad una campagna della Lav (Lega Anti Vivisezione) volta ad abbattere qualche pregiudizio e l’ignoranza che circonda il tema del vegan esimo (il video è in fondo all’articolo). La sua convinzione è ammirevole, visto che mostra alcun segno di ripensamento: “Dopo aver visto e capito come vengono trattati gli animali e come finiscono sulla tavola non mi sfiora nemmeno l’idea di tornare indietro”. Quanto al gusto, probabilmente non bisogna credere che le rinunce siano così devastanti: “Ci vuole pazienza, perché è un mondo da scoprire ma ricco di sapori”.
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