La birra è una delle bevande più apprezzate tanto dagli uomini quanto dalle donne (anzi, soprattutto da loro: i benefici sono molti). Spesso si rinuncia ad un bel boccale solo per motivi legati alla linea (anche se a volte una pizza e un birra sono concessi persino a chi sta a dieta): le bevande alcoliche contengono troppe calorie e, soprattutto gonfiano la pancia. Su quest’ultimo punto, tuttavia, c’è molto di cui parlare. Sembra infatti che questo sia solo un mito da sfatare, per la gioia dei cultori del luppolo.
La degustatrice di AssoBirra Silvia Rossetto ha spiegato quali caratteristiche deve avere una birra affinché sia prima di tutto buona (le papille gustative vogliono la loro parte) e in secondo luogo non gonfi lo stomaco. Il segreto in entrambi i casi è la schiuma: due dita di schiuma garantiscono infatti numerosi benefici. La ragione è semplice: vi è contenuta una grossa quantità di anidride carbonica composta da bollicine che si creano in modo del tutto naturale durante la fermentazione dei cereali. Queste bollicine danno alla birra un gusto migliore e la rendono al tempo stesso meno gassata. La sua funzione è del tutto paragonabile a quella di un filtro, “attraverso il quale apprezzare in modo graduale gli aromi del luppolo e del malto, che la protegge dall’ossidazione e ne mantiene integri aromi e fragranze, rendendola più buona e digeribile”, assicura la degustatrice.
E se la schiuma non c’è? In quel caso è stato commesso un errore: probabilmente la temperatura della birra era sbagliata, oppure il bicchiere non era abbastanza pulito o non era stato bagnato. Spillare una birra richiede infatti una ritualità specifica che non può certo essere lasciata al caso. Prima di tutto, va servita in un bicchiere di vetro, che va inclinato leggermente finché non è pieno fino ai suoi tre quarti. Al quel punto va raddrizzato per permettere alla schiuma di svilupparsi. Infine, la temperatura: dai 3 ai 6 gradi centigradi a seconda del suo tasso alcolico. La pancia sarà la prima a beneficiare di tanta accuratezza.
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