Colpisce nel bel mezzo della giornata, come un fulmine a ciel sereno: è una voglia irrefrenabile di cioccolata oppure di qualcosa di salato. Lo recitava una celebre pubblicità, molto nota fino a qualche anno fa: “Non è proprio fame, è più voglia di qualcosa di buono”. Ebbene, quella che potrebbe sembrare un semplice capriccio o un peccato di gola in realtà nasconde dei veri e propri segnali che il corpo lancia a se stesso. In altre parole, l’organismo vuole avvertire che c’è una mancanza alla quale sopperire.
L’uomo è programmato per l’autoconservazione, di conseguenza tra le sue priorità c’è il bilanciamento di minerali, vitamine e livelli energetici. Un team di nutrizionisti ha provato a seguire una logica e ha dato un nome ai segnali inviati dal corpo attraverso le voglie di cibo. Ogni voglia è diversa e quindi anche il suo significato cambia di conseguenza.
Voglia di dolce: il corpo necessita di cromo, ovvero un minerale che aiuta a prevenire ipoglicemia o diabete. Frutta, verdura, carne, pesce, cereali, broccoli e uva ne contengono grandi quantità. Desiderio di cioccolata: bisogna reintegrare il magnesio. Pesce, fagioli, avocado, yogurt, banane e cioccolato fondente andranno bene. Brama di salato: manca il sodio. Attirati dai carboidrati? Il problema è il triptofano (un amminoacido essenziale, da acquisire tramite pane, riso e pasta, che favorisce sonno e buonumore, stimolando l’ormone della serotonina). La scelta è la carne? Il livello del ferro sarà al di sotto degli standard. Se nulla è più desiderabile di qualcosa di aspro, allora il corpo si sta preoccupando per gli acidi dello stomaco. Meglio obbedire, visto che questi problemi comportano cattiva digestione, allergie e malessere.
Il punto è che queste voglie non verranno saziate dopo aver consumato il cibo in questione: al massimo verrà placato in vista di un nuovo attacco. L’unica soluzione definitiva è affrontare il problema alla radice, reintegrando definitivamente le sostanze che il corpo reclama. Grazie al ‘piccolo dizionario’ delle voglie, non sarà poi così difficile mettersi all’opera.
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