Il tema del XXIV congresso nazionale della Sia (Società italiana di alcologia), che si è tenuto a Genova il 14 ottobre 2015, è stato “Alcol e prevenzione: necessità e difficoltà di un cambiamento“. Nel corso della manifestazione sono stati trattati argomenti che vanno dal problema delle persone ubriache alla guida, deai problemi del cavo orale e ai trattamenti farmacologici migliori e di ultima generazione. Soprattutto è stata lanciata una campagna shock con l’immagine di un tumore immerso in un bicchiere di birra, che nei prossimi mesi verrà diffusa in ospedali, asl e presso i medici di famiglia per comunicare un messaggio d’allerta che riguarda la maggioranza della popolazione italiana e non solo: “Le bevande alcoliche sono cancerogene per l’uomo“.
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Il responsabile del Centro alcologico regionale Gianni Testino spiega questa affermazione: “Lo dice l’Oms ed è un’evidenza scientifica dal 2010. Nutrizionisti e cardiologi che continuano a consigliare un bicchiere di vino al giorno dovrebbero anche dire che così si aumenta il rischia di avere un tumore perché l’etanolo è nel gruppo 1 dei cancerogeni come l’amianto“. Tra l’altro il referente del Centro nazionale di ricerca alimenti e nutrizione di Roma, Andrea Ghiselli, ha sottolineato come, secondo le nuove linee nutrizionali, l’etanolo non sia da considerare un nutriente e che quindi andrebbe tolto dai regimi alimentari consigliati.
Secondo i dati Istat riguardanti una ricerca effettuata ad aprile 2015, quando cala il consumo quotidiano durante i pasti, aumentano di conseguenza i consumi eccessivi nell’ore successive e le sbronze soprattutto presso i giovani. Dai 18 anni in su, un italiano su quattro è a rischio malattie legate all’alcol, con percentuali preoccupanti tra gli adolescenti, ai quali, è ben ricordare, a norma di legge non dovrebbero essere serviti o venduti gli alcolici. In leggero aumento anche il fenomeno del cosiddetto sballo del fine settimana che nel 2014 ha coinvolto il 14,5% dei giovani tra i 18 e 24 anni. Lo 0,8% in più del 2013.
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