Quando si è a dieta e si lotta caloria su caloria, scegliere un alimento light può sembrare una decisione intelligente. Il problema è che molti di questi prodotti sono più virtuosi dei corrispettivi ‘fat’ solamente in apparenza. Parole magiche come ‘magro’, ‘senza zucchero’ o ‘integrale’ possono trarre in inganno i consumatori più fiduciosi. La realtà dei fatti è ben diversa, come specificato da un recente studio della Food and Brand Lab della Cornell University, a New York. Un alimento, per essere definito light sulla sua etichetta, deve contenere almeno il 30 per cento di grassi in meno. Questo tuttavia non lo trasforma automaticamente in un prodotto ipocalorico.
Vanno infatti considerati altri fattori, tra cui il livello di sazietà dato dal cibo. I prodotti light, infatti, finiscono col ridurre il tempo entro il quale si torna a sentire lo stimolo della fame. È proprio la riduzione dei grassi a portare questa conseguenza, la quale in molti casi vanifica qualsiasi effetto dimagrante dell’alimento in questione. È infatti ovvio che consumare un cibo che ha un minor apporto di grassi ma che spinge a mangiare ancora nel giro di poco tempo non può che considerarsi peggiore del suo corrispettivo ‘normale’, da un punto di vista puramente calorico.
La dietologa Sarah Shenker, alla luce di queste considerazioni, ha voluto fare quale esempio: un vasetto di yogurt da 175 g al sapore di frutti rossi può contenere meno calorie solamente perché sono state tagliate le proteine naturali dello yogurt. A quel punto sarebbe meglio scegliere un vasetto più piccolo (100 g) di yogurt bianco, aggiungendo alcuni frutti rossi essiccati. Le calorie in più saranno solo 5-6 ma i valori nutrizionali subiranno un notevole salto di qualità. I più golosi saranno contenti di sapere che un pacchetto di patatine cotte al forno (di solito è scritto sulla confezione) da circa 37 g può essere preferite ad un bicchiere di latte e cereali. Esse, pur essendo più caloriche (173 contro 167), daranno all’organismo un maggior grado di soddisfazione prolungando la capacità di restare a dieta senza sacrificio. L’ultimo appunto, infine, riguarda l’aspetto più salutare di questi cibi. Molti alimenti light fanno male all’organismo, meglio quindi ridurre la quantità o cuocere senza grassi così da salvaguardare entrambi gli aspetti: dieta e salute.
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