Le scuse di Anna Tatangelo per la campagna Lilt: “Ero in buona fede”

Anna Tatangelo ha posato senza veli per la campagna della Lilt (Lega Italiana Lotta al Tumore), in occasione del mese della prevenzione per il tumore al seno. Il suo gesto tuttavia non è stato particolarmente apprezzato: al contrario, ha sollevato numerosissime polemiche (tra cui quelle della giornalista Selvaggia Lucarelli) in quanto giudicata troppo sexy ed irrispettosa per una tematica così delicata. In molti hanno inoltre criticato la chirurgia estetica (della quale la Tatangelo non ha mai fatto segreto) sfoggiata nella foto della campagna, che era sembrata di cattivo gusto visto che molte donne colpite dal tumore devono ogni anno ricorrere alla chirurgia per ragioni ben diverse.

La Tatangelo ha voluto cercare di porre fine a questo clamore chiedendo scusa durante una puntata de Le Iene. La cantante si è rivolta a tutte le persone che si sono sentite offese dalla sua foto, specificando la sua buona fede: “Credo che la motivazione per la quale sono stata scelta è perché riesco ad arrivare ad un pubblico giovanile. Il mio messaggio è ‘quando siete giovani, fate comunque prevenzione'”. Le polemiche, a sua detta, non hanno tuttavia messo a repentaglio la campagna: “Mi ha chiamato il presidente della Lilt per dirmi che c’è stato un incremento rispetto a tutti gli anni precedenti per quanto riguarda la mammografia e l’ecografia al seno”.

Le scuse di Anna Tatangelo per la campagna Lilt: "Ero in buona fede"

Se la foto della Tatangelo sia arrivata ai giovani o meno, questo è da vedere. Ciò che è certo è che le critiche hanno finito per mettere in primo piano la campagna (che vede altre testimonial, quali Nina Zilli e Kate Moss), scatenando una piccola ‘corsa alla foto’ che probabilmente ha fatto bene alla causa. La cantante ha fatto bene a scusarsi, dimostrando umiltà verso un argomento che di sicuro merita di essere trattato ‘con i guanti’. La sua immagine, per una volta, riuscirà a trarne beneficio senza che le sue parole vengano travisate?

Foto: Facebook

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