La finale 2015 degli US Open di tennis è passata alla storia perché ha visto fronteggiarsi due atlete italiane, Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Proprio quest’ultima è arrivata in finale grazie all’impresa compiuta nel turno precedente ai danni dell’eterna Serena Williams, una delle tenniste più forti di sempre. Non sempre si può vincere però e, per una volta, è stata la Vinci ad avere la meglio. La Williams non deve averla presa benissimo se, a distanza di tempo, la sua ferita è ancora aperta.
L’occasione era ghiotta, è vero: vincendo anche gli Open, avrebbe messo a segno il primo Grande Slam della sua carriera (nel 2015 ha vinto infatti in Australia, a Wimbledon e al Roland Garros… mancava solo l’US Open all’appello). Ma evidentemente qualcosa è andato storto, oltre alla buona prestazione della Vinci che non ha sofferto alcuna sudditanza psicologica nell’affrontare la numero 1 al mondo. L’allenatore di Serena Williams, Patrick Mouratoglou, ha fatto sapere che forse la sua atleta non calcherà più i campi per qualche tempo, e c’è chi vocifera che lei stia pensando anche al ritiro. Ma è possibile che una sconfitta possa causare un simile abbattimento? Ebbene si, è possibile e ha anche un nome: si tratta dei paradossi della reazione depressiva (RD), descritti in un libro di psicologia cognitiva scritto da Francesco Mancini e Amelia Gangemi. Nel testo si spiega la reazione con cui normalmente gli esseri umani rispondono a perdite e fallimenti che considerano senza speranza e senza possibilità di recupero.
In seguito ad un fallimento, di qualunque genere esso sia, si susseguono due fasi. Nella prima vi sono dolore, tristezza, pianto e lamenti. Nel secondo arrivano perdita di interesse, anedonia, pessimismo e una conseguente riduzione delle proprie attività, soprattutto se queste sono collegate al fallimento che ha provocato la crisi. La Williams sembra trovarsi in questa seconda fase, se si considera che non ha più preso in mano la racchetta dopo l’incontro dell’11 settembre. Superare questo complesso stato d’animo è difficile ma certamente non impossibile. Bisogna trovare la voglia di riscattarsi, cercare nuovi stimoli e nuova voglia di mettersi in discussione. Ce la farà la Williams? Mouratoglou sembra fiducioso: “Serena tornerà a vincere Slam e a battere nuovi record, più motivata di prima”.
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