NOVOMATIC, azienda leader nel settore del gaming, e la casa editrice TORO EDIZIONI hanno presentato lo scorso 22 settembre a Roma, presso la Fondazione Marco Besso, il volume “CHI NON GIOCA E’ MALATO”. Il testo del Prof. Norbert Bolz, venuto nella Capitale per l’occasione, propone per la prima volta in assoluto un percorso sociologico, filosofico e massmediologico sul gioco a tutto tondo, con l’obiettivo di dimostrare perché il calcio, il gioco d’azzardo e i social games siano fondamentali nella vita dell’uomo e dunque della società.
Secondo lo studioso tedesco infatti, all’uomo che gioca dobbiamo tutto ciò che ha veramente valore: la cultura, la creatività e la gioia di vivere. In passato questo era un concetto noto, ma poi nel XIX secolo, quando la religione ha iniziato a sostenere con fervore l’importanza del lavoro, questo concetto è stato dimenticato.
Nell’introduzione al testo si legge: “Il comfort della società del benessere ha completamente scacciato il concetto di piacere dalla nostra vita. A questo si è aggiunta l’ostilità puritana della politica nei confronti del piacere, che pretende di imporre delle regole perfino nella nostra vita privata, perché crede di sapere meglio che cosa è bene per noi. Giocando ci ribelliamo a questo paternalismo”. Nel libro viene analizzata l’importanza assoluta delle attività ludiche nelle sue diverse forme, ma con particolare attenzione a quelle incentrate sui giochi di fortuna e di azzardo. Secondo Bolz infatti è solo in queste due attività che l’uomo si sente davvero libero e uguale a tutti gli altri, poiché tutti gli attori coinvolti nel gioco d’azzardo partono da un medesimo livello di partenza e in condizioni di assoluta parità. Più del tennis o di una partita a calcio, il gioco in cui la sorte gioca un ruolo predominante è quello che affascina di più. Del resto “tutti sono attratti dalla seduzione della casualità”.
“Ho letto il libro del prof. Bolz in uno dei miei viaggi da Vienna all’Italia – spiega l’ing. Franco Rota, presidente di NOVOMATIC Italia – E mi ha colpito il partire dalla posizione opposta rispetto al dibattito sul gioco nel nostro Paese. Un volume capace di riassumere una serie di aspetti che negli ultimi anni di “caccia all’azzardo ” sono troppo spesso dimenticati. Mi riferisco al valore educativo individuale nell’apprendimento; all’importanza evolutiva e alla scelta del gioco con vincita in denaro come divertimento controllato e legale, senza tralasciarne gli importanti risvolti economici ed industriali”.
“Abbiamo scelto di tradurre il libro perché abbiamo pensato subito che portasse un contributo culturale importante al dibattito sul gioco pubblico nel nostro Paese – spiega l’editore, Gianfranco Allocca – Come casa editrice editiamo il più diffuso e vecchio dei giornali del betting e crediamo che la demonizzazione del settore stia già alimentando delle criticità, che non risolvono gli eccessi della dipendenza, e potenziano quelli del comparto”.