Quando ci si ammala, il pensiero che accumuna molti pazienti non è tanto il dover rinunciare ai propri impegni quotidiani o l’obbligo di restare a casa per qualche giorno. La preoccupazione è legata ai medicinali: “Come farò a mandare giù una pillola così grande?”. Questo disagio non è infatti riservato unicamente ai bambini, visto che molti adulti conservano lo stesso problema anche con il passare degli anni. Uno studio americano ha calcolato che è circa il 40 per cento delle persone ad avere difficoltà nell’ingoiare qualsiasi cosa sia più grande di un semino: quasi un paziente su 2.
La dottoressa Kathleen Bradford, tra gli autori della ricerca, ha confermato il fatto che l’età da sola non migliora la situazione: “Un adolescente può avere più difficoltà di un bambino di 5 anni”. Tra le cause ci sono l’ansia e i pensieri negativi legati ai medicinali, ma anche il reflusso gastrointestinale. Non sempre il medico può prescrivere sciroppi e polveri al posto della classica pillola, quindi è necessario cercare di superare i propri limiti (soprattutto con i malanni di stagione che colpiscono 60mila italiani ogni settimana). La tecnica più comune è quella di mettere la pasticca sulla lingua e poi bere acqua, the o succhi di frutta. Eppure non è così facile ingannare la mente: il cervello, infatti, percepisce l’acqua come un liquido mentre identifica immediatamente la pillola come un solido estraneo. Proprio da questa percezione deriva la difficoltà dell’intera operazione.
Un metodo sperimentato sui bambini (ma che dovrebbe funzionare anche sugli adulti, visto che il fattore età è ininfluente di fronte alla problematica) è quello di avvolgere la medicina nel pane: la consistenza di questo alimento è molle – ma non liquida – e il cervello è meno diffidente. Mandarlo giù si è dimostrata un’impresa molto più semplice del previsto: i ricercatori sono partiti con pillole delle dimensioni di una tic-tac fino ad arrivare a quelle di un’M&M’s: dopo aver funzionato con le caramelle, funzionerà anche con le tanto temute pillole.
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