E’ allarme funghi velenosi nel Senese. Nel corso dell’ultimo fine settimana – dunque fra venerdì 11 settembre e domenica 13 – sono state ben 6 le persone intossicate nel territorio provinciale. Lo rende noto l’Usl 7 di Siena specificando che per tutti i casi, 4 affidati all’ospedale Le Scotte del capoluogo e 2 a quello di Campostaggia a Poggibonsi, “è intervenuto il personale del servizio micologico della Usl 7 a supporto dei medici, per comprendere quali fossero stati i funghi ingeriti“. Non ci sono stati gravi conseguenza, per fortuna, ma la preoccupazioni resta.
Dall’inizio della stagione ad oggi, infatti, sono già 9 in totale le persone intossicate nel senese. Come evitare che questo numero aumenti? Il dipartimento di prevenzione della Usl 7 sottolinea di avere “da anni ha istituito gli sportelli micologici su tutte e quattro le zone: a Siena (Ruffolo), Poggibonsi, Torrita e Abbadia San Salvatore“. Rivolgersi a tali sportelli (che offrono una consulenza gratuita) permette di evitare inutili rischi, “considerato il fatto che ogni anno decine di persone vengono ricoverate in ospedale per intossicazione o avvelenamento causato dal consumo di funghi non commestibili o addirittura tossici“.
Ma c’è un modo, ci sono modi per riconoscere autonomamente i funghi velenosi? No, purtroppo, a meno che non si è davvero esperti. Si consiglia vivamente, dunque, di prendere decisioni superficiali. Così come si raccomanda di non raccogliere i funghi troppo piccoli perché diventa più difficile distinguerli. In generale, comunque, quelli con le lamelle sono da evitare. E anche quelli troppo colorati. Una soluzione infallibile consiste nel raccogliere soltanto i funghi che sui quali non si nutre alcun dubbio (per esempio i rositi, i porcini) e lasciar perdere tutti gli altri. Ricordiamo che alcune specie provocano intossicazioni, altre invece possono condurre alla morte in poche ore: non si scherza affatto…
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