Le creme anti-età rappresentano uno strumento non trascurabile per tutte quelle donne che sperano di contrastare il più possibile i segni del tempo. In commercio ne esistono tantissime (oltre ai sieri, di cui si è già parlato) e non bisogna far altro che decidere quale acquistare. Oltre alla texture, al profumo e alla formula della crema, esiste un’altra caratteristica che deve necessariamente guidare la scelta del prodotto tra i tanti presenti sugli scaffali: la confezione. L’importanza di questo fattore non è il packaging in sé e non ha a che fare con alcuna ragione estetica.
Paula Begoun è la fondatrice di beautypedia.com, un sito americano che recensisce prodotti per il corpo, e ha pubblicato i risultati di alcune ricerche effettuate proprio sulle creme anti-età. Il suo scopo era quello di dimostrare che la reperibilità di questi prodotti è elevatissima e che non esistono modi per impedirlo. Tenere le confezioni lontane dal sole o aprirle il meno possibile per limitare l’effetto del sole non rappresentano mosse risolutrici. Senza contare che molti materiali stimolano la prolificazione dei batteri, rendendo la crema meno igienica oltre che meno efficace. Per limitare questi problemi è importante, piuttosto, controllare il materiale con cui è stata realizzato il suo contenitore.
L’opzione più valida è la pompa in vetro, in grado di preservare i principi attivi del prodotto più del 50% rispetto ai normali tubi in plastica. Non a caso i primi vengono utilizzati dai marchi più prestigiosi e i secondi dalle creme generiche. Ancora meglio se le confezioni sono trasparenti: è più facile vedere quanto prodotto c’è ancora all’interno. I brand si trovano in difficoltà: indagini di mercato evidenziano infatti che il 21% della clientela preferisce le confezioni più classiche ed è più propensa ad acquistarle. L’estrema vulnerabilità del retinolo e dell’acido ferulico, due tra le sostante più utili per contrastare l’invecchiamento, dovrebbe persuadere gli acquirenti: in fondo, come bellezza, basta quella del proprio viso.
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