Amanda Seyfried non ha ancora compiuto 30 anni ma ha conquistato fans in tutto il mondo grazie al suo talento e al suo sorriso affascinante. Protagonista di pellicole diversissime l’una dall’altra (dal musical Mamma mia! all’horror Cappuccetto Rosso Sangue, passando per il thriller/erotico Chloe – Tra seduzione e inganno), la sua versatilità è dovuta anche ad un aspetto fisico che non passa certo inosservato. La sua bellezza le ha permesso anche di lavorare come testimonial per diversi brand, tra cui l’azienda di cosmetici Clé de peau. La vicinanza ai prodotti per la cura della persona deve essere stata una buona scuola, visto che l’attrice americana appare sempre fresca e impeccabile.
In una recente intervista, la Seyfried ha svelato i segreti della sua bellezza. Per quanto riguarda i lunghi capelli, biondissimi e sempre setosi, il suo consiglio è uno solo: lavarli una volta a settimana! Sembra incredibile eppure l’attrice utilizza shampoo e balsamo solamente ogni 7 giorni, mentre negli altri 6 si limita ad utilizzare lo shampoo a secco. Niente phon, meglio lasciarli asciugare da soli in libertà. Ora la Seyfried ha imparato ad apprezzare i propri capelli, eppure ha confessato di averli odiati a lungo quando era più giovane (più per spirito di ribellione che per una reale difficoltà).
La cura del viso ha per lei un’importanza primaria come per qualsiasi attrice, visto che è la parte più esposta ai riflettori. Oltre a parlare dei prodotti commercializzati da Clé de peau (si sa, business is business!) la Seyfried ha elargito consigli semplici alla portata di tutti: lavarsi il viso con schiuma detergente ogni sera, prima di applicare una crema idratante. Per quanto riguarda invece il trucco, bisogna farsi guidare dal buon senso: se si calca la mano sugli occhi, magari utilizzando eyeliner e ombretto, allora le labbra resteranno nude. Viceversa, labbra marcate richiedono occhi valorizzati solamente da un velo di mascara. Certo, Amanda Seyfried può contare su una bellezza di partenza ben al di sopra della media; eppure, perché non provare ad emularla?
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