Marta Menegatti: “Il beach volley mi guida in palestra e a tavola”

Ha 25 anni, è di Rovigo e insieme alla sua compagna Viktoria Orsi-Toth occupa i vertici del raking italiano di beach volley. Insieme a lei ha appena partecipato ai Mondiali e al Major di Gstaad, classificandosi al 9° posto in entrambe le occasioni. È questo l’identikit di Marta Menegatti, che ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Velvetbody in cui parla di quello che è lo sport da spiaggia più praticato dagli italiani: il beach volley. Per lei chiaramente non è solo una passione ma una professione a cui dedicarsi al 100 per cento.

Prima di tutto, un commento sulla tua recente esperienza internazionale e sulla preparazione fisica che l’ha preceduta: la stagione internazionale procede bene, io e Viktoria abbiamo già accumulato importanti punti in chiave di qualificazione olimpica nonostante alcuni problemi fisici che mi porto dietro da mesi. Insieme al nostro staff abbiamo costruito una periodizzazione del lavoro che ci permettesse di vivere una lunga stagione agonistica cercando un rendimento alto costante per conquistare il maggior numero di punti in vista di Rio 2016.

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Ormai pratichi questo sport da anni, quali caratteristiche te l’hanno fatto amare più degli altri? Ho scoperto il beach volley nell’estate del 2006 e confesso che non l’ho amato dal primo istante per una serie di motivi, tra cui il sentirmi totalmente impacciata e scoordinata date le ovvie difficoltà che presenta una superficie instabile come la sabbia. Ma devo dire che poi abbiamo fatto amicizia, ci siamo conosciuti meglio e già da qualche anno è parte integrante della mia vita. Non credo sia necessario paragonare il beach volley ad altri sport ma semplicemente esprimere ciò che per me rappresenta: perseveranza, spirito di sacrificio e appagamento.

Gli allenamenti saranno molto duri, a che tipo di sedute ti sottoponi? In questa fase della stagione, in sala pesi lavoriamo per mantenere alti i livelli di forza massima per i distretti muscolari di gambe, spalle e dorsali sia per la prestazione di gara sia per la prevenzione degli infortuni; inoltre, puntiamo a stimolare la forza esplosiva sia per le gambe che per il petto e i tricipiti. Su sabbia invece, dato l’intenso periodo di competizioni, privilegiamo le situazioni di gioco e la cura degli aspetti tattici.

E per quanto riguarda l’alimentazione? Anche la tua dieta cambia durante l’anno in base alle gare che devi affrontare? La mia alimentazione è molto varia e ricca di frutta e verdura anche se le cose si complicano durante le tappe del Circuito Mondiale in cui sono costretta ad adeguarmi alla cucina locale. Oltre ad una dieta che in base al periodo e al carico di lavoro può subire qualche piccola modifica, seguo un protocollo di integrazione giornaliero che comprende per lo più proteine in polvere, vitamine, antiossidanti e sali millesimati.

Il prossimo traguardo, quindi, è Rio 2016: su cosa dovrai lavorare maggiormente per arrivarci? La grande sfida è la qualifica olimpica. Io e la mia compagna siamo a buon punto ma la strada è ancora molto lunga e non ci mancano determinazione e voglia di arrivare. Siamo fiduciose e contente del lavoro che stiamo facendo giorno dopo giorno insieme al nostro staff. Sono fortemente convinta che nell’alto livello, gli elementi che più fanno la differenza siano la tenuta e la forza mentale perciò qualche mese fa abbiamo deciso di intraprendere un importante percorso di ‘allenamento mentale’ che ha appunto, come obiettivo, quello di riuscire a sfruttare tutte le nostre potenzialità quando scendiamo in campo.

Prima di salutarti, una battuta per tutte quelle persone che amano giocare in spiaggia con gli amici: lo so che questo sport è faticoso, anzi faticosissimo, soprattutto per chi magari non è allenato o viene dalla pallavolo, ma il ‘vero’ beachvolley è il 2×2… quindi non vale giocare 6 contro 6 in un campo 8×8! Insomma, i beacher della domenica sono avvisati: più olio di gomito e campi ‘meno affollati’ per evitare figuracce!

Foto credit FIVB e ufficio stampa Marta Menegatti

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