Lo zafferano è la spezia più ricercata del mondo sin dal Medioevo: non è adatta a crescere in tutti i terreni e questa l’ha reso una delle più costose al mondo: può raggiungere addirittura i 30.000 euro al chilo. Se in cucina il suo sapore è inconfondibile, le proprietà dello zafferano vanno ben oltre un buon piatto di riso. Ne parla con orgoglio un agricoltore dell’Aquila, la cui storia è presente al padiglione italiano dell’Expo di Milano tra gli esempi di innovazione made in Italy. Il coltivatore abruzzese è da sempre particolarmente dedito a questa coltura; dopo aver faticato per far crescere lo zafferano nei suoi terreni, si è messo in contatto con alcuni centri ricerca e ne ha fatto analizzare i prodotti.
La scoperta è stata entusiasmante: lo zafferano dop dell’Aquila ha una particolare molecola che possiede proprietà curative per la retina. Sarà possibile far fronte a diverse patologie tra cui la maculopatia oculare, una patologie che colpisce il 20 per cento della popolazione mondiale e che rappresenta la causa più frequente di cecità legale. Chiaramente la scoperta non è rimasta fine a se stessa e da qualche tempo gli agricoltori collaborano con diverse aziende farmaceutiche per produrre medicinali in grado di valorizzare gli effetti di quella molecola. Silvia Bisti, ricercatrice della Facoltà di Biotecnologie dell’Aquila, se ne occupa da diversi anni. La primissima sperimentazione è stata condotta su 30 pazienti e ha dato ottimi risultati. Ora sarà necessario andare avanti e bissare il successo ottenuto. Sono in molti a credere nel progetto, tant’è che persino Telethon ha voluto stanziare una cifra per finanziarlo.
In passato era il betacarotene l’arma più efficace contro i problemi della vista, ma lo zafferano è riuscito a superare di gran lunga i suoi effetti. Esso riesce ad intervenire sulla degenerazione della retina perché combatte i radicali liberi: questi vengono prodotti in grande quantità dalla retina, poiché in essa c’è un grande consumo di ossigeno. Tuttavia diventa fondamentale combatterli perché danneggiano progressivamente i tessuti. Prima di scegliere le lenti a contatto più adatte al proprio occhio, quindi, meglio attendere il prosieguo della ricerca: lo zafferano potrebbe rivelarsi davvero risolutivo.
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