Moran Atias ha prestato la propria immagine in favore del suo Paese natale. La showgirl e attrice è infatti ‘virtualmente’ presente nel padiglione di Israele allestito ad Expo Milano 2015. I visitatori sono accolti da un attore che simula un collegamento in diretta con la bella Moran; la donna abbandona il locale in cui stava passando la serata con gli amici e comincia a parlare della ‘magia’ della natura di Israele, capace di crescere in pochi decenni anche nei terreni più aridi. Un cambio d’abito corrisponde anche ad un cambio di argomento: Moran appare in un elegante abito nero per descrivere la cucina israeliana con tutte le sue sfumature: una base ebraica arricchita da influenze arabe, greche, francesi, spagnole ed italiane.
Dopo aver sorseggiato un bicchiere di vino israeliano (sempre ‘virtuale’), l’attore si congeda ed invita i visitatori ad accomodarsi in una sala interna. Lì vengono accolti ancora una volta dal Moran, decisa a raccontare la storia della sua famiglia. Questa corrisponde chiaramente al popolo israeliano in generale, al quale si rivolge con affetto e ammirazione per raccontarne la determinazione che li ha portati ad inventare strategie per coltivare la terra anche nei terreni più impensabili. La stessa fermezza ha permesso loro di creare una nuova specie di pomodori, più piccoli e dolci: i pomodorini ciliegini, presenti ormai sulle nostre tavole da tempo.
La sfida successiva è quella di sviluppare l’agricoltura sulle terre salate: Israele sembra avercela fatta, importando poi in tutto il mondo la tecnica utilizzata: frumento, pomodori, olive e spezie sono cresciuti grazie al metodo dell’irrigazione a gocce. Il metodo è stato importato in tutto il mondo ed oggi è presente in molte altre colture (come ad esempio quella del riso in Cina o nell’agricoltura domestica in Senegal). È sempre Moran a raccontarlo, facendosi aiutare da una ‘cugina’ agronoma. Il viaggio all’interno di Israele e della sua ricerca in campo agrario e alimentare prosegue con lo studio di casi in Cina e Australia, finché la modella congeda i visitatori ringraziandoli e invitandoli a visitare Israele. Un bel ritratto di questo popolo, spesso sui giornali per fatti di cronaca che non gli rendono probabilmente giustizia. Moran Atias ha provato a mostrarne altri aspetti, chissà che non sia proprio il suo fascino o un pomodorino ad aiutarne l’integrazione nella civiltà europea.
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