Infedeltà: il 19% degli italiani tradisce in automobile e il 90% di loro non viene scoperto

L’automobile viene considerata da molti italiani alla stregua di una seconda casa, anche perché a causa del traffico cittadino ci si passa dentro quasi più ore che nella propria abitazione. Quanti poi viaggiando hanno approfittato per chiacchierare e scambiarsi confidenze, oppure si sono lasciati andare cantando a squarciagola le canzoni preferite al riparo (quasi sempre) da occhi indiscreti? L’intimità regalata dalla propria macchina è unica e forse anche per questo viene utilizzata per le scappatelle da una buona percentuale di persone. Quasi due su dieci secondo il Centro Studi e Documentazione Direct Line.

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Cercando comprendere il rapporto degli italiani con la propria auto in tutte le sue molteplici sfaccettature, la compagnia di assicurazioni auto on line ha scoperto che è stata scelta come luogo per tradire il partner dal 19% degli intervistati. I motivi che hanno spinto i fedifraghi a scegliere i sedili della propria automobile sono di diverso tipo e vanno dalla casualità, alla mancanza di possibilità economiche, all’urgenza della passione. Ma emerge anche un dato inaspettato, ovvero che la macchina è un luogo inespugnabile e sicuro: infatti nel 91% dei casi il tradimento consumato nelle vetture non è mai stato scoperto. Tra il restante 9%, però, un terzo ha rivelato che al momento di essere stato colto con le mani nel sacco, ha anche subito danni all’auto per vendetta.

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Rischi “del mestiere” e scomodità a parte, appare più chiaro perché il tradimento su quattro ruote pare un classico intramontabile anche nell’era digitale, dove gli appuntamenti si possono prenotare on line senza problemi. Sempre che il vostro nome non venga svelato da hacker in cerca di giustizia, come nel caso del recentissimo scandalo legato al sito Ashley Madison, il più famoso portale per adulteri, dal quale sono stati prelevati milioni di dati sensibili che ora sono disponibili online. Sono ben 37 milioni gli utenti di una cinquantina di Paesi, compresa l’Italia, che stanno tremando, sperando che tra i nominativi usciti non ci sia anche il loro. In quel caso, neppure la propria vettura sarà più sicura.

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