I videogiochi sono sempre stati additati come nemici della salute: creano dipendenza, rovinano la vista, abbassano il livello di attenzione e istigano alla violenza. I rischi sono ben noti, eppure possono essere utili in ambiti del tutto inaspettati. “I videogames – ha spiegato in un’intervista a La Stampa Thalita Malagò, presidente di AESVI, l’associazione di editori e sviluppatori di videogame – stanno diventando un oggetto di ricerca sempre più popolare in diversi ambiti, come quello culturale, sociale, educativo e anche quello scientifico. In quest’ultimo, in particolare, esistono già diversi studi che dimostrano gli effetti positivi collegati all’applicazione dei videogiochi in campo medico, terapeutico e riabilitativo, ben al di là del semplice valore dell’intrattenimento“.
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Al di là degli stereotipi che li circondano, i videogiochi possano avere davvero una funzione salutare e taumaturgica. Al Center for BrainHealth di Dallas, per esempio, si utilizza la realtà virtuale per curare disturbi dello spazio autistico, ed esistono studi che provano come possano essere una efficace terapia per ex militari, che, tornati a casa, non riescono più ad integrarsi nel consesso civile. Anche giochi molto popolari, come World of Warcraft o Halo, possono avere effetti positivi su chi è impegnato a giocarci (stando sempre attenti a non esagerare, ovviamente). Gli psicologi sono ancora al lavoro per decifrarne tutto il potenziale, ma è indubbio che essere posti di fronte a delle sfide e raggiungere degli obiettivi rappresenta un allenamento tanto per la mente, quanto per la formazione del carattere.
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Ci sono poi casi in cui il gioco viene realizzato proprio a scopo terapeutico, o atto a sensibilizzare su temi delicati come quello della malattia. Anche in Italia ci sono dimostrazioni in questo specifico settore, come Relive, un videogioco realizzato per l’Italian Resuscitation Council dagli sviluppatori bolognesi della Studio Evil con lo scopo di insegnare ai ragazzi le tecniche di massaggio cardiaco e le giuste manovre, scongiurando così un arresto cardiaco. Tra l’altro, questo progetto si è aggiudicato il Future of Health Award, la competizione europea organizzata da Games for Health Europe con il supporto di CZ Health Insurance.
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