La cucina italiana è la più buona del mondo e difficilmente si può trovare qualcuno pronto a sostenere il contrario. Tuttavia, gustare un piatto etnico è un piacere che sarebbe un peccato non provare ogni tanto. Per salvaguardare la linea è importante capire cosa ordinare, visto che molti di quegli alimenti sono ad alto contenuto calorico.
Al ristorante giapponese, ciò che bisogna maggiormente evitare è chiaramente la tempura, unico piatto interamente frutto. Salsa di soia e teriyaki contengono rispettivamente molto sale e molto zucchero, quindi vanno dosate con parsimonia. Stesso discorso per le salse che accompagnano il tonno e il salmone spicy, ricche di maionese. Semaforo verde invece per il pesce fresco: sushi, sushimi, maki e nighiri sono salutari e al tempo stesso ipocalorici.
Meno libertà al ristorante cinese. Molte cotture prevedono infatti olio, salse agrodolci e carne di maiale, tutti elementi abbastanza calorici. Occorre cercare, e scegliere, le cotture al vapore: via libera quindi a gamberi, verdure, bambù e riso alla cantonese. Dalla cucina messicana sarebbe opportuno evitare i fagioli, fritti in olio e strutto e le tortillas al formaggio. Molto meglio optare per le fajitas con pollo e verdure, le zuppe ai legumi, il gaspacho o il pesce marinato. L’utilizzo del peperoncino in molte pietanze è da considerarsi un pregio, visto che fa parte dei cibi brucia grasso che aiutano addirittura a perdere peso.
Il problema della cucina thailandese sono le salse, buone ma spesso altrettanto grasse. Alla salsa piccante di arachidi meglio preferire le salse al limone, al lime, al curry, al basilico o al peperoncino. Evitare anche il curry thailandese, reso ipercalorico dalla noce di cocco col quale viene cotto, e i classici vermicelli fritti (mee-krob). Via libera invece a carni grigliate, tofu, zuppe e insalate.
Infine, un’occhiata al menù indiano: pollo e pesce tandoori rappresentano una buona soluzione sia per il gusto che per la linea; il tandoor è infatti un tipo di forno che permette una cottura leggera priva di condimenti grassi. Leggere anche le polpette, le zuppe, la tipica cialda a base di lenticchie e, ovviamente, il riso in bianco. Limitare invece il più possibile i naan al formaggio, le salse composte da curry e latte di cocco, i samosa fritti e i piatti contenenti il ghee (ovvero il burro chiarificato). Qualche accortezza può quindi salvaguardare la linea senza rinunciare a tuffarsi nelle cucine etniche. Basta prendere nota e limitare i grassi.
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