Le crisi epilettiche si possono bloccare con uno stimolatore celebrale. Aspire, questo il nome del dispositivo, funziona come un pacemaker celebrale e ferma la crisi sul nascere. È stato impiantato per la prima volta su una bambina di quattro anni, paziente dell’Ospedale Molinette di Torino. L’operazione è stata eseguita dal team del professor Alessandro Ducati, il direttore della struttura di Neurochirurgia.
Al suo interno, Aspire ha un elettrocardiogramma che riesce a fermare l’insorgere di una crisi epilettica. Quando arriva la crisi, si avverte un cambio nella frequenza cardiaca: Aspire riconosce il cambio di battito e modifica, attraverso la stimolazione del nervo vago, la reattività delle cellule nervose nelle zone del cervello interessate dall’epilessia. In questo modo la crisi si blocca. Aspire rappresenta un’ottima alternativa ai medicinali che chi soffre di epilessia è costretto a prendere.
Soprattutto il dispositivo impiantato al Molinette potrebbe essere impiantato sui pazienti più giovani o per quelli che soffrono di epilessia resistente ai farmaci, il 30 per cento degli epilettici. Sono proprio questi ultimi quelli che hanno una qualità della vita peggiore. L’operazione di Torino ridona dunque speranza a molte persone in Italia e non solo. L’epilessia, infatti, colpisce 65 milioni di persone nel mondo, la maggior parte dei casi si registrano nei Paesi in via di sviluppo.
L’epilessia è considerata una malattia invalidante, nella maggior parte dei casi i pazienti hanno attacchi convulsivi, sintomi motori e psichici. Le crisi legate a questa malattia sono
causate da una scarica improvvisa di neuroni della sostanza grigia del cervello. È una malattia che colpisce 500mila cittadini italiani e ogni anno si registrano 25mila nuovi casi, la maggior parte sono anziani, bambini e adolescenti. L’epilessia può anche portare alla morte, nell’antichità si riteneva che per curarla bastasse uno sputo.
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