
Nel corso degli anni si sono alternati numerosi studi scientifici che hanno cercato di dare una risposta all’inclinazione al tradimento e sempre più esperti sono convinti non si tratti solo di una questione psicologica. Che sia il cosiddetto ormone della curiosità a spingere le persone a non essere fedeli piuttosto che fattori culturali e ambientali, un recente sondaggio promosso da un noto sito di incontri extraconiugali è andato addirittura oltre, definendo lo stress come uno dei principali motivi che spinge a infrangere le promesse fatte al partner. Secondo gli utenti che hanno risposto, il 78% delle coppie che tradisce lo fa per combattere la tensione.
Avete letto bene: uomini e donne (senza distinzione) trovano nell’adulterio una valvola di sfogo per sfuggire da responsabilità e problemi, e non solo della coppia. Secondo questa analisi, i fedifraghi possono a loro volta essere suddivisi in due categorie: abituali e occasionali. I primi (il 63% dei traditori sotto stress) pensano che con l’amante ci si possa confidare e sfogare su problemi di natura lavorativa o familiare senza subire giudizi e rimproveri come invece accade con il partner. Il restante 37% ritiene che l’adulterio possa aiutare ad allentare le tensioni del quotidiano, frenetico come ritmi ma anche noioso nella sua routine.
Il brivido della trasgressione consente di dimenticare i problemi di ogni giorno e il piacere proibito è una vera e propria terapia anti stress “naturale”. In entrambi i casi dunque, che si tratti di un’avventura di una notte o di una relazione segreta parallela a quella ufficiale, gli infedeli sono concordi nel fatto che il tradimento li aiuti a ritrovare quella sensazione di benessere perduta e che riesca a far riacquistare la giusta energia per affrontare le beghe quotidiane. Vero o no, abbiamo sentito scuse peggiori.