Tiroide: pesce, molluschi e crostacei aiutano a proteggerla

La tiroide si protegge anche e soprattutto d’estate: i mesi caldi sono i migliori per fare il pieno di iodio, la cui mancanza provoca ipotiroidismo e l’ingrossamento della ghiandola in questione. Quest’elemento chimico è il protagonista della campagna lanciata dalla Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica: Lo iodio non va in vacanza. La Siedp elenca una serie di consigli da seguire e una dieta per sopperire alla mancanza di quest’importante elemento.

Seguendo una dieta ricca di questo minerale e passando le vacanze in riva al mare, la percentuale di iodio aumenta. Uno degli alimenti più ricchi di iodio è, come molti sanno già, il pesce: molti bambini però non lo amano. Un problema, dato che un bambino su cinque soffre di ingrossamento della tiroide, la soluzione è semplice: mangiare molluschi e crostacei, più gustosi e ugualmente ricchi di questo prezioso elemento.

Gli adulti non hanno scuse: bisogna aumentare nella propria dieta il pesce fresco. Secondo un esperto di Endocrinologia pediatrica del Gaslini di Genova, interpellato da Adnkronos, un pesce come il merluzzo fornisce il 66 per cento di fabbisogno di iodio quotidiano. Non solo il merluzzo, lo iodio si trova in molti altri pesci quali lo sgombro, il branzino, il salmone fresco, le alici e molti altri crostacei e molluschi.

Se non si può mangiare il pesce, si scelgano altri alimenti ricchi di iodio e selenio, un altro amico di chi soffre di problemi di tiroide. Basta aggiungere nella propria dieta yogurt biologico, mirtilli, latte, fagioli, alghe, funghi, semi di sesamo e girasole. Evitare, invece, il consumo di altri alimenti quali mandorle, nocciole, cavoli, ravanelli, pinoli e arachidi: bloccano l’assorbimento di iodio e non aiutano la tiroide a regolare il suo metabolismo. Dimenticare anche sugli scaffali il sale nero o rosa. Nel caso di allergie a uno di questi elementi, il consiglio è di prendere degli integratori di iodio.

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