
L’uso prolungato del paracetamolo ha effetti collaterali. Di questo abbiamo già parlato in passato per quanto riguarda il rischio di infarto (leggi tutto su Velvet Body). Stavolta invece il problema riguarda le donne in gravidanza: nonostante sia il farmaco più venduto nel nostro Paese e, tra l’altro, l’unico che si possa assumere durante lo stato interessante (viene considerato più sicuro dell’aspirina), sembra invece che l’utilizzo frequente possa provocare dei danni seri alle future mamme e, in particolar modo, a quelle che aspettano un maschietto. I bambini infatti potrebbero avere dei problemi di infertilità. L’ipotesi è emersa da alcuni studi condotti in laboratorio e pare che l’analgesico (ovviamente in dosi elevate e per tempi lunghi) possa mettere a rischio la produzione di testosterone.
“Il paracetamolo – ha dichiarato John Dickson, ex medico di famiglia in pensione di Northallerton (North Yorkshire) attraverso un’intervista a Adkronos Salute – può effettivamente essere un farmaco molto pericoloso. Può causare problemi ai reni e al fegato, e sanguinamento gastrointestinale“. Non si dovrebbe assumere l’analgesico tutti i giorni e i medici dovrebbero dirlo ai propri pazienti. Si dovrebbe spiegare che il dolore cronico di per sé non fa alcun danno e spesso non si può nemmeno curare con una sola pasticca. Le future mamme, poi, devono stare ancora più attente per il futuro dei propri figli.
Gli studiosi hanno tenuto a specificare che già studi precedenti hanno evidenziato il problema per l’apparato riproduttivo dei neonati del sesso forte. Cosa possono fare quindi le donne in gravidanza? Basta assumere il paracetamolo in dose minima e non per un uso prolungato. Anche perché bisogna ricordare che aumentano anche le probabilità di ictus o di infarto almeno del 68 per cento. La dose consigliata dagli esperti generalmente è quella di massimo due compresse al giorno per gli adulti. Probabilmente per chi aspetta un bambino ancora meno.
Foto by Twitter