Sono presenti sulle tavole della maggior parte delle famiglie italiane e possiedono molte più virtù di quelle che pensiamo. Stiamo parlando di pollo e tacchino, carni bianche per eccellenza, che secondo gli esperti della Nutrition Foundation of Italy (Nfi) sono degli ottimi alleati per la salute e nemici di alcune importanti malattie. “Un adeguato consumo di carni bianche migliorerebbe la qualità complessiva della dieta della popolazione italiana”, si legge nel primo documento di consenso su questo tipo di carni che sarà pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Food & Nutrition Research.
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“Le evidenze che abbiamo raccolto suggeriscono che un consumo adeguato di carni è in grado di rallentare la comparsa o si associa alla riduzione del rischio di alcune patologie molto diffuse – chiarisce Andrea Poli, presidente di Nfi – Il consumo elevato di queste carni si associa a una riduzione del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumori”. Gli esperti escludono qualsiasi correlazione esistente tra l’assunzione di carni bianche e la mortalità per problemi cardiaci. Inoltre è emerso come un maggiore consumo di pollame, pesce e frutta riduce la possibilità di soffrire di problemi legati al cuore rispetto a un’assunzione di carni rosse.
Ciò sarebbe legato al fatto che le carni avicole contengono una quantità più bassa di ferro e sodio. Nel documento dell’Nfi si stabilisce, dunque, che un consumo regolare di carni bianche rappresenterebbe una strategia per evitare i problemi alle vie coronarie. Da questo atto scritto emerge, però, che gli italiani continuano a consumare più carni rosse: il 38 per cento degli acquisti è riservato alle bistecche, mentre soltanto il 25 per cento alle carni avicole. Si tratta di una percentuale molto più bassa della media europea: ogni italiano consuma, infatti, 13,6 kg di carni bianche l’anno, rispetto al resto d’Europa in cui si acquistano 17,8 kg a persona solo per il pollo.
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