
Con l’arrivo della primavera esplode la stagione dei pollini e sei milioni di italiani sono colpiti da questa forma di allergia. Maggio e giugno, infatti, sono i mesi peggiori per chi soffre della fioritura delle graminacee. Secondo gli specialisti della Società italiana di allergologia, asma ed immunologia clinica (Siaaic): “Questo caldo improvviso al termine della stagione delle piogge ha fatto in modo che l’impollinazione sia avvenuta in maniera ancora più evidente del solito”. Condizione che ha causato un’esplosione violenta delle allergie ai pollini.
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I sintomi più comuni che facilitano l’individuazione dell’allergia ai pollini sono una lacrimazione eccessiva degli occhi, congestione nasale, ma anche un gocciolamento nasale molto fastidioso che crea irritazione alle vie respiratorie. Ma quali sono i rimedi per affrontare questa stagione con minori affanni? La Siaaic consiglia di vaccinarsi per tempo con compresse o gocce sublinguali che andrebbero assunte da 3-4 mesi prima della fioritura fino all’arrivo della stagione dei pollini. Se però non si è riusciti ad agire d’anticipo è necessario ricorrere ai farmaci antistaminici e antinfiammatori che regalano sollievo entro una decina di giorni dall’inizio della cura alleviando i sintomi dell’allergia.
Quando il problema diventa ingestibile è possibile assumere il cortisone, farmaco molto forte ma efficace. Per alleviare i sintomi un grande aiuto può arrivare dall’alimentazione: gli esperti consigliano di evitare quei cibi che favoriscono il meccanismo allergico come i kiwi, i pomodori, i cereali e il frumento. Anche la birra può avere effetti negativi su chi soffre di allergia. È consigliato anche fare delle passeggiate al mare e anche in campagna: a chi soffre di allergia alle graminacee può sembrare controindicato recarsi nei luoghi aperti, invece aiuta. Secondo gli esperti, infatti, ha un maggiore impatto negativo sulle allergie l’inquinamento delle città perché con esso si ha un aumento della temperatura che favorisce la proliferazione dei pollini.
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