Alzheimer: i dolci sono efficaci? Un falso mito

Il cioccolato non è così efficace contro l’Alzheimer, anzi, può causare la malattia. A stabilirlo è una nuova ricerca che arriva direttamente dagli Stati Uniti e che smentisce quello che la medicina moderna ha sempre stabilito finora sulle proprietà dell’alimento dolce per eccellenza. Dalle conclusione a cui è giunto un nuovo studio condotto  dalla Washington University di St. Louis, troppi dolci, come torte e cioccolato, possono causare l’insorgere dell’Alzheimer. La ricerca è stata effettuata sui topi è ha portato alla scoperta che alti livelli di zucchero nel sangue innescano un aumento rapido delle proteine anomale nel corpo che si combinano tra di loro e uccidono le cellule del cervello, portando in definitiva a uno stato di demenza.

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L’assunzione di troppi cibi dolci causerebbe, infatti, la glicemia alta e soprattutto nei malati di diabete si riduce enormemente la capacità di metabolizzare lo zucchero. Questi risultati si aggiungono alle prove ottenute da alcuni studi effettuati in passato che il diabete aumenta il rischio di demenza. Il dottor Shannon Macauley, della Washington University ha detto che il legame che è stato scoperto tra gli zuccheri e l’insorgere dell’Alzheimer potrebbe portare a nuovi obiettivi di trattamento. Soltanto lo scorso anno alcuni scienziati tedeschi hanno dimostrato che troppo zucchero nuoce alla struttura del cervello e alle sue funzioni.

Secondo altri studi effettuati finora, invece, gli antiossidanti contenuti nel cioccolato ridurrebbero i danni al sistema nervoso causati dalla malattia. L’Alzheimer è una forma di demenza degenerativa progressivamente invalidante che compare in età adulta a partire dai 65 anni di età, ma in rari casi può manifestarsi anche prima. Il sintomo precoce più comune è la difficoltà nel ricordare eventi recenti. In seguito possono sorgere altri sintomi come il disorientamento, cambiamenti repentini di umore, depressione, incapacità di prendersi cura di sé, problemi nel comportamento. In Italia ne soffrono circa 492 mila persone.

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