La primavera, con qualche incertezza, è già arrivata da qualche giorno. Come sappiamo i protagonisti di questa stagione sono gli allergici, ma è importante non dimenticare anche che chi soffre di intolleranze alimentari, in questo periodo dell’anno, può risentirne di più. Le intolleranze più diffuse e conosciute sono quelle al lattosio e al glutine, ma ne esiste una vasta gamma la cui diagnosi è spesso complicata perchè richiede metodi più sofisticati rispetto a quelli utilizzati per riscontrare le allergie. Quest’ultime infatti vengono diagnosticate con le immoglobuline.
Esiste una stretta correlazione tra intolleranze, allergie e il sopraggiungere della primavera. Questi tre fattori infatti possono indebolire in modo massiccio il nostro sistema immunitario. Risulta fondamentale, quindi, capire da che tipo di intolleranza siamo affetti soprattutto con la distribuzione del polline nell’aria, che rende le nostre difese immunitarie più vulnerabili ed esposte ad allergie. Se il nostro organismo, in questi mesi dell’anno, viene colpito dagli allergeni inalati è possibile notare anche un aumento dei disturbi alimentari rispetto alle altre stagioni. E’ importante prevenire e creare una barriera, per far si che il nostro corpo non sia attaccato da due diversi tipi di disturbi allergici quando le sue capacità di reazione sono più basse.
Purtroppo la distinzione tra intolleranze ed allergie non è sempre molto chiara, in quanto le prime si manifestano con modalità molto più lente e spesso riguardano prodotti che consumiamo quotidianamente. Subentra molte volte anche un aspetto psicologico, porta a non voler rinunciare ad un alimento che apprezziamo più degli altri. In questi casi le reazioni sono diverse: c’è chi elimina l’alimento da subito e chi invece sottovaluta il disturbo, rischiando così di cronicizzare il problema. Gli esperti consigliano di diminuirne poco alla volta l’assunzione, pratica che con i primi benefici diventerà un’ abitudine. Quali i principali effetti delle intolleranze alimentari? Al contrario di quanto si pensa le principali conseguenze non riguardano solo l’apparato digestivo, ma possono coinvolgere anche quello locomotore, con la comparsa di eczema, che agisce lentamente ma in modo costante.
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