L’ossessione per l’igiene è ormai parte integrante della quotidianità. Laviamo, disinfettiamo, sterilizziamo, ignorando però in che misura i batteri sono necessari a vivere. In ogni persona esiste un chilo di batteri, circa 1200 specie tra cui virus e funghi. A sostenere questa tesi Francisco Guarner, presidente del comitato scientifico della quarta conferenza sul microbiota intestinale, che si è tenuta lo scorso fine settimana a Barcellona.
Le ricerche dimostrano che i piccoli ospiti si trovano maggiormente nel colon e hanno un peso pari a quello del cervello. Il loro ruolo è fondamentale perché aiutano a predigerire il cibo. L’80 percento di quelli presenti in questa parte del corpo non possono essere coltivati all’aperto e svolgono compiti indispensabili per la protezione del sistema immunitario e metabolico. A livello intestinale inoltre gli studi indicano che spesso il consumo di antibiotici, che attacca questi visitatori, stronca molte delle loro utili funzioni provocando reazioni come la diarrea e, addirittura, nei primi tre anni di vita può essere la causa di obesità. A questo proposito è stato dimostrato che una quantità sbilanciata di batteri può favorire un deposito di grasso adiposo e l’infiammazione dei tessuti. Al contrario una presenza equilibrata è in grado di ridurne l’irritazione.
In tema di tumori dell’apparato digestivo, uno studio fatto su 146 pazienti tedeschi indica che esiste una forte connessione tra la presenza di microbioti e la progressione della malattia, che consente di individuare quali trattamenti somministrare al malato. Legami interessanti si riscontrano anche nella sfera dei disturbi psicologici. Alcune analisi condotte indicano infatti che alcuni batteri migliorano lo stato della depressione e che, nei bambini autistici, sono presenti in quantità notevolmente minore rispetto ai soggetti non colpiti da questa patologia. Al momento si tratta ancora di studi preliminari, che hanno aperto nuove strade su un settore che molti scienziati definiscono un nuovo organo del corpo umano.
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