Anche quest’anno, soprattutto nelle scuole, è tornato l’allarme pidocchi. Ogni anno questi parassiti affliggono un milione e mezzo di alunni sotto i 18 anni ed il periodo più caldo si registra di solito verso la fine di marzo, mese in cui si segnala un aumento dell’incidenza del 10%. I bambini più piccoli sono sempre i più colpiti: tutti gli anni, secondo i dati, l’infestazione di pidocchi tocca ottocentomila bambini da uno a sei anni, cinquecentomila da sei a dodici anni e duecentomila fra tredici e diciotto anni.
Per sconfiggere questi fastidiosi parassiti, bisogna innanzitutto sapere come controllarli. Le uova, una volta annidatesi sul capello, si schiudono dopo otto giorni. Sono piccole, biancastre e di forma ovale, e si posizionano di solito nell’area della nuca e in quella intorno alle orecchie. Per distinguerle dalla semplice forfora, basta soffiarci sopra: se rimangono attaccate, allora si ha la conferma che si tratta di vere e proprie uova di pidocchi pronte a schiudersi.
Di norma, si trovano ad un cm dalla base del capello, ma il classico taglio drastico della chioma non serve, anzi può addirittura peggiorare la situazione. Il pidocchio infatti trova molte più difficoltà ad annidarsi in un capello lungo: ecco perché i più colpiti di solito sono i maschietti. Prendere i pidocchi non si deve però ad una scarsa igiene, come a volte si è soliti pensare. Basta trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato, ed il contagio è immediato. Una sciarpa ed un cappello, per esempio, a contatto con persone o indumenti di persone che hanno preso i pidocchi fanno da veicolo di contagio immediato.
In caso si venga infestati, gli abiti devono essere lavati a 90 gradi o a secco, così come le lenzuola. Oltre ai rimedi naturali, in farmacia inoltre si trovano ormai vari trattamenti efficaci per risolvere questo problema. Basta però che ogni trattamento sia ripetuto a distanza di 8-10 giorni, per intercettare anche i parassiti sfuggiti alla prima disinfestazione.
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