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Cibo spazzatura: l’Oms dice basta agli spot pubblicitari

L’Organizzazione mondiale della sanità dichiara guerra alla pubblicità dei cibi “spazzatura”. Contro la guerriglia marketing dei tanti prodotti in commercio, spesso poco salutari, l’Oms ha pubblicato le nuove tabelle che elencano quali sono i cibi che è inopportuno promuovere sulla base delle sostanze contenute, grassi e sale in primis. Il dito è puntato contro patatine fritte, energy drink, biscotti, succhi di frutta, qualunque prodotto che contenga zuccheri aggiunti e la difesa è rivolta in particolar modo ai più piccoli. Nel documento dell’Organizzazione si legge che sono tante le ricerche che hanno dimostrato la corrispondenza tra esposizione alla pubblicità dei cibi e i problemi di obesità.

Inoltre, i bambini di quattro anni che sono in grado di riconoscere già le marche di molti alimenti, sarebbero più predisposti a problemi di peso e a una dieta poca sana. Nella tabella Oms si trovano tantissimi prodotti a base di cioccolata, torte e biscotti dolci, gelati, bibite energetiche e gassate. In evidenza negativa sono i succhi di frutta – molto consumati dai più piccoli – che non garantiscono la presenza del cento per cento di frutta. Censurati anche gli spot degli snack salati, ammessi solo se contengono al massimo lo 0,1% di sale. “I dati sull’obesità in Europa sono sempre più allarmanti – afferma Gauden Galea, direttore della divisione che ha preparato le linee guida – non possiamo più continuare a promuovere prodotti che hanno uno scarso valore nutrizionale e contribuiscono a diete non salutari”.

Tantissimi, dunque, i prodotti con il “bollino rosso” inseriti in un elenco che rappresenta le linee guida dei profili nutrizionali suggeriti dall’Oms. Il passo successivo tocca alle autorità sanitarie che dovranno invitare i governi a stabilire regole sulle tecniche di persuasione usate nelle pubblicità. I cibi “salvi” invece sono carne, pesce, verdura e frutta, mentre per altri alimenti a fare la differenza sono i contenuti nutrizionali. Esiste un precedente: il Regno Unito, dal 2005, ha vietato in televisione pubblicità di cibi ricchi di grassi, zuccheri e sale durante i programmi per bambini sotto i 16 anni.

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